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giovedì 16 luglio 2015

DADP: la festa dell'Arte!

Il 14 luglio è tornato a Roma "Dignità autonome di prostituzione", spettacolo diretto e ideato da Luciano Melchionna, insieme con Betta Cianchini, che ormai da otto anni a questa parte fa sfacelli di pubblico in ogni parte d'Italia e d'Europa.
Devo confessare che, seppure me ne avessero decantato in tanti le meraviglie, per una cosa o per l'altra non ero riuscito ancora a vederlo fino all'altro giorno quando, organizzato per tempo, mi sono fatto "sverginare" dalle luci, colori ed emozioni di questo "musical di sperimentazione" che in questa versione "estiva" ha optato per un luogo che posso tranquillamente asserire essere il più adatto per le magie e l'ecletticità che possono regalare solo gli studios di Cinecittà.



In sintesi gli spettatori/clienti diventano parte attiva di questo gigantesco bordello dell'arte ricercando tra oltre 50 attori/prostitute la "pillola di piacere" che preferiscono. Proprio come se si fosse in un bordello a piccoli gruppi clienti e prostituti contrattano il prezzo in dollari (otto totali che ti vengono consegnati all'entrata con il biglietto) prima di "infrattarsi" in uno dei luoghi nascosti e segreti di Cinecittà: si passa così dalla stanza dei registi ad un bagno, da una sala immensa alle rovine di Roma ricostruite, fino anche alle scenografie di Gangs Of New York o luoghi più sconosciuti, passando attraverso pareti speciali.

Ed una volta arrivati al luogo deputato è lì che parte la vera e propria arte di questo "baraccone": splendidi e intensi monologhi di quindici minuti massimo che regalano ai pochi fortunati spettatori di quella sessione le fragilità ed un aspetto tutto nuovo dei personaggi. E si vede, nella loro messa in scena e trasporto che ci mettono tutti gli attori in questione, la passione, l'emozione e il lavoro che c'è dietro ogni "pillola di piacere" che come un'ondata ti investe e ti travolge. Io ho avuto il piacere in questa prima volta di assistere a quelli di Adelaide di Bitonto, Gianluca Merolli, Caterina Pontrandolfo e Giorgia Traselli che mi ha colpito però un po' più di tutti per le parole, l'intensità e la naturalezza di "Un'altra", testo che poteva benissimo essere recitata da nostra madre.



Una volta finito il mini spettacolo si ritorna al campo base, un tendone da circo, per scegliere il prossimo "morceau de théâtre", in attesa di ritrovarsi (com'era stato all'inizio della serata) all'interno di questo circo artistico per assistere al momento musical conclusivo con diverse performance canore dei singoli attori o delle special guest presente, come nel caso delle prime due sere degli Stag. Ecco forse i momenti di canto singolo, che però sono funzionali nell'attesa che ritornino tutti gli spettatori e attori è più lungo della bellezza che uno potrebbe avere nell'ascoltare un nuovo monologo, ma sta anche nel gioco/spettacolo, quello di ritorna per assaporare ancora altri piccoli grandi momenti di arte.

E come diceva Garcìa Lorca (e come viene ripetuto anche qui in un video presentazione iniziale) "il paese che non aiuta il suo teatro, o è morto o è moribondo". Capito amministrazione romana? Leggi #TeatroValle, #TeatroEliseo, #TeatroTorBellaMonica e così via...

Agente Mat