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lunedì 20 febbraio 2017

Carlo Conti (nudo) balla!

Titolo un po' provocatorio, ma non credo completamente veritiero, ma che certo rispecchia ad una settimana dalla fine del Festival di Sanremo 2017.



Se non nudo, sicuramente Carlo Conti con il suo Sanremo III sta sicuramente festeggiando e ballando per una miriade di motivi e per aver portato ancora una volta un ottimo spettacolo ben confezionato, senza troppi fronzoli, liscio liscio che però ha centrato il punto.

Partiamo dagli ascolti che meglio di così non si può: per più di una serata si è tornati a superare il 50% di share, cosa che non accadeva da anni e che in termini di ascolti e telespettatori ha permesso addirittura di fare meglio dell'anno scorso, quando già ad un secondo anno consecutivo al Festival di Sanremo gli ascolti crollano inevitabilmente.



Invece grazie anche alle scelte oculate e ben ponderate è riuscito ad ottenere il massimo risultato con il "minimo sforzo": far co-condurre la regina di Mediaset, Maria De Filippi, per cinque serate è stato un miracolo che solo King Conti è riuscito a realizzare uno di quei sogni che in tanti hanno sperato in Rai di riuscire a fare. E che con l'ospitata fissa di Maurizio Crozza da La7, ha davvero riunito tutta la tv italiana.

Ma quest'anno Carletto si è anche superato perché tra i tre festival questo, a livello musicale, è stato a mio avviso il migliore, con molti brani interessanti e che hanno colpito da subito il mio interesse, arrivando per la prima volta da che ricordi a volere un podio formato da sette/otto numero uno. Così infatti da tanti anni non mi accadeva di tifare indistintamente per tutti e tre i finalisti.



Tra Ermal, Mannoia e Gabbani, chi vinceva vinceva, sarei stato contento lo stesso: del resto avevo detto che il mio podio quest'anno sarebbe stato Gabbani, Meta e Samuel, da fan prima di sentire le canzoni, ma dopo aver ascoltato i brani oltre alla Mannoia avrei fatto salire sui gradini più alti anche Michele Bravi, Paola TurciElodie e Chiara tra tutti; anche se al solito, ascolto dopo ascolto, entrano tutte pian piano in testa.

E a proposito di vittorie nel regno Conti, il Carletto nazionale ha accontentato tutti: il primo anno un gruppo di giovani che cantava come nelle tradizioni più popolari italiane (Il Volo); nel secondo la storia della musica, con una canzone di tradizione (Stadio) e nel terzo avevo predetto che avrebbe vinto un giovane, con una canzone giovane, e così è stato in effetti con l'"Occidentali's karma" del buon Gabbani a cui facciamo un grosso in bocca al lupo per l'Eurovision!



Quindi ottimo gusto (pop) per gli ospiti musicali di questa edizione di Sanremo da Robbie Williams a Ricky Martin, passando per Tiziano Ferro e Giorgia e con gli interventi comici di Virginia Raffaele, Geppy Cucciari, il trio Brignano, Insinna e Cirilli e l'immancabile Rocco Tanica.

Insomma anche se qualche piccolo scivolone c'è stato (vedi l'inutile presenza delle "figlie e nipoti di..." o della "moglie di...", arrivate non so per quale titolo sul palco), Carlo Conti conclude tre anni di regno alla grandissima, avendo riportato in auge come evento il Festival di Sanremo che ora trema un po' per chi sarà il suo futuro tutore: chi avrà il coraggio di cimentarsi con questi numeri e soprattutto cercare di fare meglio della quasi perfezione?

Sarà interessante vedere su quale nome ricadrà la scelta, nel frattempo ci godiamo l'ottimo lavoro di quest'anno, con la speranza che la musica continui e vada avanti indipendentemente dall'esito della gara regalando l'ennesima vittoria a Carlo Conti per il suo gran lavoro.



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