"Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere". Sapevo a cosa sarei andata incontro acquistando questo libro. Aspettavo il 31 marzo, giorno dell'uscita nelle librerie, ma poi ho aspettato in preda all'ansia di riportare a galla sensazioni che mi fanno paura.
Il 5 aprile sono entrata in libreria con l'idea di comprare l'ennesimo libro di Fabio Volo ma, il mio cuore con un colpo di coda mi ha trascinato ad affrontare nuovamente la mia paura. Ed è così che sono uscita dal negozio sapendo cosa sarebbe successo nelle ore a seguire.
"Ciao papà,
non so se ti spedirò mai questa lettera, ma intanto la scrivo. Ti devo dire delle cose perché qua la vita si fa complessa ed è sempre più difficile capire, restare lucidi, trovare un senso, interrogarsi sulla felicità. Poi ti devo dire delle cose perché tu mi hai sempre spiegato il mondo e da quando non ci sei è il vuoto a ogni dubbio. E io sono strapieno di dubbi".
Inizia così il libro che ho amato e odiato per 4 ore (il tempo che ho impiegato a divorarlo), pagine che esortano a non avere paura e a venire allo scoperto...ora, vi dico che la recensione la lascio fare a chi fa questo di mestiere, non sono una scrittrice né una giornalista né tantomeno un critico dotato di intelligenza arguta.
Io in queste righe voglio dirvi solo cosa ho scoperto, provato e sentito leggendo il dolore di un uomo per la perdita di un padre. Dolore che conosco a memoria. Siete mai andati da uno psicologo? Avete mai pagato un medico per ascoltarvi? Io si, e sono stati i soldi più sprecati della mia esistenza.
Questo libro invece è stata la migliore terapia di questi ultimi quattro anni, neanche gli antidepressivi che ho preso negli ultimi 1095 giorni hanno avuto lo stesso effetto. Forse semplicemente ero ben disposta io, non lo so, ma una cosa è certa Gabardini con la sua scrittura è entrato nel mio cuore ha aperto la porticina, dove ho nascosto e difeso per anni il mio dolore, e ha fatto in modo che tutta quella rabbia esplodesse in ore di lacrime. Non ho detto una parola, ho solo pianto mentre leggevo, mentre capivo che quel dolore non è solo il mio ma accomuna una marea di figli, chi prima e chi dopo. Piangevo mentre il mio cervello si rendeva conto che odiare l'amore quello vero non è poi così folle e che sentirsi in colpa dentro una chiesa non è un sentimento esclusivamente mio.
In questo momento voglio solo parlarvi per un attimo dell'uomo che mi ha amato dal mio primo respiro e che mi ha riconosciuta in mezzo a dieci neonati "Quella è mia figlia, lo so", l'uomo che solo guardandomi negli occhi leggeva i miei pensieri e che usando l'appellativo "bestiolina" riconosceva non solo la mia forza di carattere ma anche quella fragilità che mostro a pochi.
Sapete, quando si ha la fortuna di essere amati così tanto poi diventa tutto difficile e io oggi sono incazzata perché chi tiene i fili della nostra vita non mi ha dato il tempo di pronunciare queste parole:"CIAO PAPA', TI VOGLIO BENE". Ma so che questa è anche la scusa che usiamo perché siamo vigliacchi. Il tempo lo abbiamo, decidiamo semplicemente di usarlo male.
E allora succede che un dottore pronunci questa frase: "Dobbiamo staccare le macchine, non c'è attività celebrale. Vi diamo però il tempo di entrare uno alla volta e salutare vostro padre" e lì rimani fregata perché tutto quel tempo che credevi di avere per dire, per fare, in realtà non c'è più. E ti fai schifo perché un genitore merita di essere amato sempre, così come lui ha sempre amato te dal momento in cui da spermatozoo ti trasformi in creatura e poi cresci.
Non sono ancora pronta a lasciare andare mio padre, così come fa l'autore del libro. Anche in quello sono tremendamente egoista...ho voglia di tenerlo ancora per me. Se avessi la possibilità di guardare i suoi occhi direi questo:
"Come hai potuto amarci così tanto e lasciarci nel silenzio più totale?
Non si ama così perché ora quel vuoto e quel silenzio che non so gestire e che odio come lo riempio? Non è colpa tua.
Ti voglio bene Papà".
Comprate il libro perché merita, ma soprattutto guardate i vostri genitori o comunque chi amate e fategli sapere quanto sono importanti per voi. Il tempo non torna indietro.
E a Te che abiti nelle stelle dico solo MI MANCHI. La tua bestiolina.
Agente Bon