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mercoledì 23 dicembre 2015

diVentare artisti

Ho aspettato un pò per fare questo articolo ma semplicemente per mancanza di tempo libero tra mille impegni ed il fatto che da quando è uscito lo sto ascoltando fino a consumarlo.

Sto parlando di "di20" il nuovo album di Francesca Michielin che segna un grande cambiamento nella sua carriera proponendo un lavoro superlativo che può perfettamente competere con il mercato internazionale non solo per i brani in inglese (due ovvero "Amazing" colonna sonora di "Amazing Spiderman 2" e "Sons and daughters") ma per il sound di respiro d'oltralpe che traspare in tutto l'album.



E griderei "finalmente qualcuno decide di osare e portare in Italia qualcosa di diverso rispetto alle solite canzonette melodiche" che fanno la fortuna delle case discografiche e delle migliaia di ragazzin* in piena tempesta adolescenziale.

E già dal titolo "di20" c'è un gioco di parole con il fatto di essere appunto una donna di 20 anni, "diventata" grande e matura, dopo il debutto con "X Factor" e la sua vittoria nel 2011 a soli sedici anni dove mostrava già molto talento ma che aveva comunque bisogno di rinforzarsi, crescere e migliorare.



Così dopo l'enorme successo di "Distratto", piccola perla scritta da Roberto Casalino e Elisa, la stessa formula è stata riproposta con "Sola", primo singolo estratto da "Riflessi di me" che però non ha sortito il risultato sperato ed è uno dei pochi casi in cui non funziona "squadra che vince non si cambia".

Ma con l'arrivo de "L'amore esiste" è cambiato tutto e la conferma è arrivata con i singoli successivi "Battito di ciglia" (dalle sonorità simili a "Royals" di Lorde, canzone da me non apprezzata, ma che invece mi hanno fatto apprezzare qui il singolo) e definitivamente con "Lontano", ultimo singolo estratto prima della release, che hanno presentato secondo me la vera Francesca.

Un album, che come dichiara la copertina con il suo icosaedro, mostra tutti gli aspetti di questa giovane artista che vedremo anche tra i Big di Sanremo 2016 che raccoglie undici tracce nelle quali "..ci sono tanti lati di me, c'è un po' tutta la mia vita, dalla mia infanzia fino ad ora, prospettive ed esperienze diventate musica."



Ed è così che troviamo affiancanti brani che strizzano l'occhio alla dance synth come "diVento" o "Tutto questo vento" (il mio preferito), a quelli più melodici come "Un cuore in due" o "Io e te" fino all'ultimo singolo, forse il brano più intenso dell'album, "25 febbraio".

Ora per Francesca arriverà il grande impegno del palco dell'Ariston dove mi auguro possa portare uno degli aspetti mostrati in questo suo lavoro, impregnato di queste magiche sonorità che hanno portato una Ventata nuova nella musica italiana, imponendosi definitivamente come una delle realtà musicali giovani del nostro paese.




Agente Mat

domenica 20 dicembre 2015

E se la vera festa fosse in "Bagno"?

Dopo anni di arcano mistero ecco spiegato il motivo per cui le donne non vanno mai in bagno da sole, perché il luogo più intimo, privato e tranquillo che ci sia è anche il luogo principale per confessarsi e ritrovarsi.



Ed è proprio in questo "luogo sacro" che si svolge la vicenda de "Il Bagno", lo spettacolo in scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 10 gennaio con Elda Alvigini, Euridice Axen, Amanda e Stefania Sandrelli e Claudia Ferri per la regia di Gabriel Olivares.

La vicenda, come è facile intuire dal titolo, si svolge proprio nel bagno di Lu che a due giorni dal suo 40esimo compleanno scopre di essere incinta: la storia con il fidanzato multimilionario Giorgio, padrone di casa, va tra alti e bassi e se le tre migliori folli amiche di Lu decidono di organizzarle una festa a sorpresa, nella quale si presenterà anche mamma Carmen, cosa potrà fare la protagonista se non cercare di nascondere la "buona nuova" fino alla fine?



Cinque attrici spettacolari, all'altezza della storia che si svolge nel primo tempo all'interno dell'angusto bagno di casa per poi espandersi, come la scenografia, nel secondo tempo dove, per rimanere in tema di bagno, tutti i nodi verranno al pettine. Ho apprezzato molto Elda Alvigini che interpretando il ruolo di Lu, sembra dare un'evoluzione al personaggio presentato nel suo spettacolo di grande successo "Inutilmentefiga", facendoci conoscere le sue amiche e la mamma "opprimente e femminista". Gli altri personaggi esilaranti della storia sono sicuramente Titti e Maria Sole, interpretate rispettivamente da Euridice Axen, qui nelle vesti di una spassosa fricchettona, dal perfetto accento inglese pronta a divertirsi ad ogni costo senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, e da Amanda Sandrelli, che mi ha stupito molto positivamente nella sua interpretazione della donna stanca della propria noiosa routine di vita che per disperazione si butterà a capofitto nell'alcool... e non solo!

La perfettina Angela (Claudia Ferri) trova un maggiore sviluppo nel secondo tempo mentre un discorso a parte merita la mamma di Lu, Carmen, interpretata da Stefania Sandrelli: un mio mito fin da quand'ero piccolo (per me rimarrà sempre la Francesca Deodato di "Caro maestro") ma in questo spettacolo non mi ha convinto appieno; forse la più giusta dimensione per lei è il cinema e la tv, anche se ha retto, in tutti i sensi, egregiamente il problema del tacco rotto in scena, a differenza della figlia che ho apprezzato molto di più qui nelle vesti teatrali che nei suoi lavori cinematografici o di fiction.



Seppur nell'essenzialità della scenografia ogni minimo dettaglio è curato alla perfezione, come il rumore dello scarico o l'alzarsi e l'abbassarsi del livello della musica della festa (ormai "A far l'amore comincia tu" diventata standard per tutte le grandi feste) a seconda dell'apertura o chiusura della porta del bagno, o ancora il momento rallenty delle scene extra bagno, rendono questo spettacolo una piacevolissima commedia da vedere con tutta la famiglia per passare due ore in spensieratezza e nel modo e luogo più originale mai pensato, "Il Bagno".


Agente Mat

domenica 13 dicembre 2015

#Sanremo2016: i Big e le prime polemiche

Come ogni anno, giunti a metà dicembre, vengono svelati i nomi dei BIG che parteciperanno a febbraio alla gara canora più longeva e famosa che abbiamo in Italia, il Festival di Sanremo.

Ed è così che immancabilmente, appena vengono svelati i nomi ecco tutti pronti a criticare, perché si sa, noi italiani siamo fatti così; "non ce sta mai bene ggnente!". Ed è così che se il cast fosse stato formato da "vecchi bacucchi", che però hanno fatto la storia della musica italiana, si sarebbero lamentati che andava svecchiato; se fosse stato formato solo da giovani usciti dal talent, "eh ma sono appena usciti dal talent, chi li conosce? dove sono le vecchie glorie?", quindi come la fai la fai, la sbagli.



Invece a mio avviso Conti, per il secondo anno consecutivo, alla guida del carrozzone ha messo in piedi un cast di 20 artisti che può accontentare diversi palati; certo forse pende un po' più verso i giovani, i nuovi artisti che chissà se diventeranno davvero grandi Big tra qualche anno, ma se non diamo loro la possibilità come si fa? Inoltre chi vende i dischi ultimamente, a parte i veri grandi big (che però snobbano la competizione?), se non i ragazzi usciti dai talent?

Quindi Carlo ha portato sul palco delle vecchie glorie, che però accontentano anche i più giovani, come Enrico Ruggeri, Stadio e Patty Pravo (soprattutto quest'ultima pronta a regalarci anche un incredibile #sanremoalcolico), ma anche un gusto più particolare e ricercato come i Bluvertigo e gli Elio e Le Storie Tese che si preparano a dare battaglia sul guadagnare il titolo di estrosità.

Oltre a loro ci sono quegli artisti di mezzo, quelli che ormai sono riconosciuti da tutti e abbastanza affermati che hanno già calcato il palco di Sanremo come gli Zero Assoluto e Neffa, o anche chi è nato proprio su quel palco come Dolcenera, che torna a distanza di 13 anni dalla sua vittoria nella categoria giovani. Ma Manu Dolcenera non è l'unica vincitrice a salire nuovamente su quel palco, tanto che sia Giovanni Caccamo (con la miracolata Deborah Iurato) e Rocco Hunt, vincitori delle ultime edizioni gareggeranno per provare a vincere questa volta nella categoria più importante (anche se a questo punto speravo più in un Antonio Maggio che Caccamo).

Con Irene Fornaciari poi (altra miracolata dal papà molto "dolce"), Clementino (a sorpresa nel cast data la presenza già di Rocco Hunt) e Arisa, vincitrice di Sanremo Giovani 2009, vincitrice nei Big nel 2014, presentatrice l'anno scorso dell'evento, arriviamo a 13 Big su 20 che non provengono da un talent, quindi dov'è tutta questa sproporzione?



Sicuramente non ci aspettavamo così tanti nomi provenienti direttamente dalla scorsa edizione come Lorenzo Fragola, Annalisa, Dear Jack (in nuova formazione con Leiner) e Alessio Bernabei che si sono sdoppiati ma che uniti avevano partecipato nella scorsa edizione, ma oltre a loro dai talent arrivano Francesca Michielin, che finalmente debutta su questo importante palco dopo l'uscita dello stupendo "di20", e Noemi e Valerio Scanu che però ormai sono stati più che sdoganati dai talent in cui hanno partecipato ormai diversi anni fa.

Trovo quindi questo cast più che buono, dove è ovvio che a mio gusto personale non avrei scelto alcuni nomi (leggi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Dear Jack e Irene Fornaciari) e dove ho già i miei preferiti (su tutti Noemi, Annalisa e Francesca Michielin), ma dove credo ci sarà dell'ottimo materiale da ascoltare, così come fu per l'anno scorso.
Perché senza dimenticarcelo la funzione primaria, come ricorda Conti, di Sanremo sarebbe quello di regalarci belle canzoni!

Ci si vede in quel di febbraio, amici!


Agente Mat

EMA's 2015: un'esperienza EMAzing

Esattamente domenica scorsa vivevo una delle emozioni più belle della mia vita, ovvero assistere agli Europe Music Awards 2015 live da Milano.

E' vero che non sono più gli EMA's che ero abituato e guardavo con gli occhi sgranati quand'ero più piccolo, quando Mtv era ancora Mtv, ma l'emozione di essere partecipe di questo evento che fin da piccolo mi ha sempre appassionato è stato davvero EMAzing!

E' stato un po' come la mia prima volta a Sanremo, entrare nella fabbrica di cioccolato per un bambino, e con gli occhi a cuoricino ammirare tutto lo show. Forse è anche per questo che il mio giudizio su questa edizione è più che positivo, leggermente falsato dal fatto di averlo vissuto in prima persona, ma a mio parere le performance migliori le hanno fatto le donne ed in specifico le "sconosciute". Così l'applauso più grande se lo merita Tori Kelly, che già si era esibita quest'anno ai VMA's, e che non solo ha presentato il suo inedito "Should've been us", ma ha portato anche un mash up con alcuni successi del passato (tra cui "No scrubs" delle TLC) per poi duettare con Andrea Bocelli in "Just give me a reason". Sempre con Andrea Bocelli c'è stato a mio avviso il momento più commovente ed emozionante dello show con tutto il forum di Assago che insieme a lui ha cantato "Con te partirò", il suo grande successo, forse poco adatto al pubblico dell'evento ma vi assicuro di grande trasporto per chi era lì.

A seguire tra i migliori ci sono stati Jess Glynne con un medley perfetto (sembrava avessero messo il cd!) dei suoi successi e Ellie Goulding, accusata da molti di essere impalata dentro questa "conchiglia" di cristallo e poco intonata: io l'ho trovata invece di gran classe con il gruppo di archi che l'ha accompagnata sulle note della sua hit planetaria "Love me like you do". Tra gli uomini invece il più bravo è stato James Bay con "Hold back the river" in una performance semplice e suonata dal vivo.

Un po' deludenti le performance di Jason Derulo, Macklemore & Ryan Lewis e Justin Bieber, che seppure ben fatte, mancavano secondo me degli effettoni speciali che fino a 5/6 anni fa la facevano da padroni in eventi come questi. Ma seppure accusato di aver cantato in playback e di non aver dato il massimo, il tanto amato/odiato Bieber può consolarsi di essersi portato a casa ben 5 premi durante la serata partendo dal "Best male", passando per "Best collaboration" con Skrillex e Diplo fino ad arrivare a "Best look", nonostante fosse venuto con la tuta rossa con cui "stava a spiccià casa".

Siamo quindi arrivati alle note dolenti dell'evento anche per chi era lì a Milano ovvero l'usanza, ormai sempre più presente, di premiare le persone presenti allo show in modo tale da far ritirare qualche premio a quei quattro gatti che non hanno snobbato l'evento: e così oltre a Bieber (che sarà stato quindi pregatissimo di venire, altrimenti lo show durava cinque minuti), il "Best video" è finito a Macklemore & Ryan Lewis (che avrebbero battuto quel gran video di SIA con "Elastic heart") o Ed Sheeran che ha conquistato il "Best live". Per tutto il resto moria generale con in alcuni casi anche la mancanza del video registrato di ringraziamenti (leggi Rihanna e One Direction) o lo stesso Marco Mengoni, vincitore del "Best Italian Act" ed "European Act", presente a Milano, ma che non si è esibito durante la serata. Anche i tanto criticati host della serata Ed Sheeran e Ruby Rose sono stati all'altezza del programma, interpretando il buono e tenerone contro la cattiva e aggressiva bad girl.

Nel complesso quindi per me è stato tutto magnificamente EMAzing, anche se in effetti il grande show che vedevo da piccolo in tv non corrisponde ormai più a quello degli ultimi anni