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domenica 13 dicembre 2015

#Sanremo2016: i Big e le prime polemiche

Come ogni anno, giunti a metà dicembre, vengono svelati i nomi dei BIG che parteciperanno a febbraio alla gara canora più longeva e famosa che abbiamo in Italia, il Festival di Sanremo.

Ed è così che immancabilmente, appena vengono svelati i nomi ecco tutti pronti a criticare, perché si sa, noi italiani siamo fatti così; "non ce sta mai bene ggnente!". Ed è così che se il cast fosse stato formato da "vecchi bacucchi", che però hanno fatto la storia della musica italiana, si sarebbero lamentati che andava svecchiato; se fosse stato formato solo da giovani usciti dal talent, "eh ma sono appena usciti dal talent, chi li conosce? dove sono le vecchie glorie?", quindi come la fai la fai, la sbagli.



Invece a mio avviso Conti, per il secondo anno consecutivo, alla guida del carrozzone ha messo in piedi un cast di 20 artisti che può accontentare diversi palati; certo forse pende un po' più verso i giovani, i nuovi artisti che chissà se diventeranno davvero grandi Big tra qualche anno, ma se non diamo loro la possibilità come si fa? Inoltre chi vende i dischi ultimamente, a parte i veri grandi big (che però snobbano la competizione?), se non i ragazzi usciti dai talent?

Quindi Carlo ha portato sul palco delle vecchie glorie, che però accontentano anche i più giovani, come Enrico Ruggeri, Stadio e Patty Pravo (soprattutto quest'ultima pronta a regalarci anche un incredibile #sanremoalcolico), ma anche un gusto più particolare e ricercato come i Bluvertigo e gli Elio e Le Storie Tese che si preparano a dare battaglia sul guadagnare il titolo di estrosità.

Oltre a loro ci sono quegli artisti di mezzo, quelli che ormai sono riconosciuti da tutti e abbastanza affermati che hanno già calcato il palco di Sanremo come gli Zero Assoluto e Neffa, o anche chi è nato proprio su quel palco come Dolcenera, che torna a distanza di 13 anni dalla sua vittoria nella categoria giovani. Ma Manu Dolcenera non è l'unica vincitrice a salire nuovamente su quel palco, tanto che sia Giovanni Caccamo (con la miracolata Deborah Iurato) e Rocco Hunt, vincitori delle ultime edizioni gareggeranno per provare a vincere questa volta nella categoria più importante (anche se a questo punto speravo più in un Antonio Maggio che Caccamo).

Con Irene Fornaciari poi (altra miracolata dal papà molto "dolce"), Clementino (a sorpresa nel cast data la presenza già di Rocco Hunt) e Arisa, vincitrice di Sanremo Giovani 2009, vincitrice nei Big nel 2014, presentatrice l'anno scorso dell'evento, arriviamo a 13 Big su 20 che non provengono da un talent, quindi dov'è tutta questa sproporzione?



Sicuramente non ci aspettavamo così tanti nomi provenienti direttamente dalla scorsa edizione come Lorenzo Fragola, Annalisa, Dear Jack (in nuova formazione con Leiner) e Alessio Bernabei che si sono sdoppiati ma che uniti avevano partecipato nella scorsa edizione, ma oltre a loro dai talent arrivano Francesca Michielin, che finalmente debutta su questo importante palco dopo l'uscita dello stupendo "di20", e Noemi e Valerio Scanu che però ormai sono stati più che sdoganati dai talent in cui hanno partecipato ormai diversi anni fa.

Trovo quindi questo cast più che buono, dove è ovvio che a mio gusto personale non avrei scelto alcuni nomi (leggi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Dear Jack e Irene Fornaciari) e dove ho già i miei preferiti (su tutti Noemi, Annalisa e Francesca Michielin), ma dove credo ci sarà dell'ottimo materiale da ascoltare, così come fu per l'anno scorso.
Perché senza dimenticarcelo la funzione primaria, come ricorda Conti, di Sanremo sarebbe quello di regalarci belle canzoni!

Ci si vede in quel di febbraio, amici!


Agente Mat

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