Ed infatti per pura fortuna, dato il mio rincoglionimento dovuto alla vecchiaia (siamo quasi a 27 eh! l'annus horribilis), sono riuscito a trovare uno degli ultimi posti disponibili per la replica di giovedì, chiaramente in piccionaia, salvo poi vedere, con un po di prudenza causa piccolo problema di vertigini, che in platea qualche bel posto era rimasto libero, forse a causa di qualche vecchio abbonato del teatro che all'ultimo ha rinunciato.
E sì, perché fatta qualche eccezione, non è uno spettacolo per tutti (facendo un po' eco ai fratelli Coen), ma a mio avviso rappresenta molto bene lo spirito di Don Giovanni, estremizzando ancora di più i concetti descritti già comunque benissimo da Molière e da Mozart. Ma questo è il Don Giovanni di Filippo Timi, squisitamente pop dalla scelta delle musiche che accompagnano lo spettacolo (passando da "Missing you" dei Black Eyed Peas a "La sirenetta", anche qui rivisitata e corretta) ai meravigliosi e kitsch costumi di Fabio Zambernardi (che ogni attore credo sogni di indossare in scena, almeno io l'ho sognato) fino alle scene nuovamente delle stesso Timi (con un materasso a forma di croce dove nella prima scena Don Giovanni si spara una dose di eroina ed un palco lastricato di luci che cambiano a seconda della scena come le quinte).
Tra momenti forse autobiografici e la carica di humor nero presente dall'inizio alla fine, lo spettacolo coinvolge e travolge nel vero senso della parola con l'abbattimento completo della quarta parete e diversi momenti che mi hanno ricordato l'altezza e maestria del grande Trio Lopez-Marchesini-Solenghi nel loro grandissimo "I Promessi Sposi". Parodie, esagerazioni e trash di classe per rappresentare un'umanita volubile che ha solo fame di potere e ama l'inganno con una magistrale interpretazione di tutto il cast di attori eccellenti nel loro ruolo con una menzione speciale a Marina Rocco, l'ingenua "Zerlina" e il suo rozzo futuro marito Roberto Laureri, è il fedele servo Leporello (Umberto Perranca), ma in realtà ripeto un cast al completo che funziona dall'inizio alla fine.
Se ve lo siete perso cercate di recuperarlo in ogni angolo di Italia, oppure sperate in un ritorno a Roma la prossima stagione. Ma a sto giro il biglietto lo prenoto in largo anticipo per non rimanere con un altro torcicollo perché "vivere è un abuso, mai un diritto".
Agente Mat
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