Un Festival senza scandali e polemiche che hanno dovuto alimentare le giornate precedenti al debutto né durante il suo svolgimento: i dieci milioni di telespettatori in media che ha avuto questa edizione si sono veramente sintonizzati per ascoltare e vedere i venti big in gara e poco importa se molti provenissero da un talent o addirittura fossero quasi sconosciuti (vedi sempre la mia amica Bianca Atzei). Grazie alla manciata di giovani artisti da Amici e X Factor, il pubblico di teen ha seguito con passione l'evento, così come il pubblico più agée tranquillizzato e coccolato dalla conduzione semplice, forse un po' asettica, ma molto radiofonica di Carlo Conti.
Alla fine è stata positiva anche la scelta delle vallette Emma e Arisa, all'inizio molto impacciate, che sono riuscite a far bene un mestiere che sicuramente non è la loro specialità e quindi se la sono cavata (nonostante gli abiti da suicido che le hanno avvolte durante le cinque serate). Ma la migliore e più sciolta nell'essere naturale nel ruolo di valletta è stata proprio quella Rocio a cui nessuno avrebbe dato una lira; quindi sarà pure arrivata lì perché fidanzata di Raoul Bova, ma alla fine ha dimostrato che qualcosa la sapeva fare.
Anche sulle canzoni Carlo Conti ha avuto ragione: se con il primo ascolto non erano entrate tutte nell'orecchio, come la tradizione del "sono solo canzonette" vorrebbe (eccezione per Nek), con gli ascolti successivi ne ho scoperte tante da un ritornello interessante che potranno fare bene davvero nelle radio ed essere canticchiate ancora nei prossimi mesi come quelle di Annalisa, Chiara, Irene Grandi, Anna Tatangelo, Malika Ayane, Dear Jack, Moreno e via così. Certo speravo che non vincesse Il Volo con "Grande amore" nella giornata di San Valentino per evitare una conclusione che più zuccherosa di così non si poteva, ma alla fine il popolo italiano è molto tradizionalista e vota sempre più per il caso (pietoso, drammatico, strano) che per la vera qualità, ma magari scriverò un post a parte per la questione.
Ospiti musicali internazionali e del nostro bel paese molto azzeccati e tutti con performance pazzesche dal bellissimo medley di Tizianone nazionale, alla sola chitarra e voce di Ed Sheeran, passando per l'energia degli Imagine Dragons e la carica di The Avener, per citarne alcuni. Ma in questo festival c'è stato qualcosa che non ha funzionato per niente, ovvero il capitolo COMICI.
Il momento che doveva alleggerire e rendere tutto più divertente si è rivelato un vero disastro, soprattutto nelle prime due puntate: decisione pessima di chiamare Alessandro Siani sopravvalutato e che non mi fa scucire una risata manco pagato, e Angelo Pintus, ancora più sopravvalutato del primo, che hanno fatto solo una figura pietosa con dei monologhi di una banalità imbarazzante: il primo che attaccava gli aspetti fisici di chi trovava a tiro e il secondo che faceva battute che forse giusto le sue giovanissime fan potevano cogliere. Si è cercato di risalire un pò con Luca & Paolo (per la centesima volta sul questo palco nell'arco di 4 anni) che se hanno iniziato davvero al limite con la canzone su tutti i morti e morituri, hanno recuperato poi con i due sketch.
Plauso invece da standing ovation per Virginia Raffaele, unica, incontrastata regina tra i comici di questa edizione; l'unica che ha fatto ridere con la sua bravura nell'imitazione di Ornella Vanoni e nel personaggio del call center. Tanto hanno fatto male i comici uomini precedenti che addirittura siamo arrivati a rivalutare Giorgio Panariello, comico che ride alle sue stesse battute e che per questo dovrebbe essere già radiato "dall'albo dei comici". Ma il vero plauso va ai Boiler con le loro divertentissime scenette dei giornalisti in conferenza stampa (e vi assicuro che nella realtà c'è anche di peggio!), i due ragazzi dello speed date e il mitico Rocco Tanica, a cui è stato dato troppo poco spazio in confronto a quegli pseudo comici invitati che era meglio se fossero rimasti a casa.
Insomma un Festival che è andato alla grande in ascolti e gradimento, anche se ora toccherà vedere quanto resisteranno le varie canzoni nelle classifiche; che è stato veloce nella sua conduzione e svolgimento tranne alcuni siparietti di ospiti inutili (vedi famiglia Anania, i due vecchiettini, il medico malato di Emergency e così via tutti quegli ospiti non "famosi" e che con la musica ci stanno come il cavolo a merenda); ma che difficilmente potrà ripetersi l'anno prossimo. Se, come credo, Carlo fosse una persona intelligente e furba, dovrebbe rinunciare ad un Conti-bis subito per l'anno prossimo, bruciando tutto quello che di bello ha realizzato in quest'edizione, ma lasciare passare qualche anno per poi, perché no, tornare nuovamente e diventare così il nuovo vero Baudo del Festivàl 2.0!
Agente Mat
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