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mercoledì 23 dicembre 2015

diVentare artisti

Ho aspettato un pò per fare questo articolo ma semplicemente per mancanza di tempo libero tra mille impegni ed il fatto che da quando è uscito lo sto ascoltando fino a consumarlo.

Sto parlando di "di20" il nuovo album di Francesca Michielin che segna un grande cambiamento nella sua carriera proponendo un lavoro superlativo che può perfettamente competere con il mercato internazionale non solo per i brani in inglese (due ovvero "Amazing" colonna sonora di "Amazing Spiderman 2" e "Sons and daughters") ma per il sound di respiro d'oltralpe che traspare in tutto l'album.



E griderei "finalmente qualcuno decide di osare e portare in Italia qualcosa di diverso rispetto alle solite canzonette melodiche" che fanno la fortuna delle case discografiche e delle migliaia di ragazzin* in piena tempesta adolescenziale.

E già dal titolo "di20" c'è un gioco di parole con il fatto di essere appunto una donna di 20 anni, "diventata" grande e matura, dopo il debutto con "X Factor" e la sua vittoria nel 2011 a soli sedici anni dove mostrava già molto talento ma che aveva comunque bisogno di rinforzarsi, crescere e migliorare.



Così dopo l'enorme successo di "Distratto", piccola perla scritta da Roberto Casalino e Elisa, la stessa formula è stata riproposta con "Sola", primo singolo estratto da "Riflessi di me" che però non ha sortito il risultato sperato ed è uno dei pochi casi in cui non funziona "squadra che vince non si cambia".

Ma con l'arrivo de "L'amore esiste" è cambiato tutto e la conferma è arrivata con i singoli successivi "Battito di ciglia" (dalle sonorità simili a "Royals" di Lorde, canzone da me non apprezzata, ma che invece mi hanno fatto apprezzare qui il singolo) e definitivamente con "Lontano", ultimo singolo estratto prima della release, che hanno presentato secondo me la vera Francesca.

Un album, che come dichiara la copertina con il suo icosaedro, mostra tutti gli aspetti di questa giovane artista che vedremo anche tra i Big di Sanremo 2016 che raccoglie undici tracce nelle quali "..ci sono tanti lati di me, c'è un po' tutta la mia vita, dalla mia infanzia fino ad ora, prospettive ed esperienze diventate musica."



Ed è così che troviamo affiancanti brani che strizzano l'occhio alla dance synth come "diVento" o "Tutto questo vento" (il mio preferito), a quelli più melodici come "Un cuore in due" o "Io e te" fino all'ultimo singolo, forse il brano più intenso dell'album, "25 febbraio".

Ora per Francesca arriverà il grande impegno del palco dell'Ariston dove mi auguro possa portare uno degli aspetti mostrati in questo suo lavoro, impregnato di queste magiche sonorità che hanno portato una Ventata nuova nella musica italiana, imponendosi definitivamente come una delle realtà musicali giovani del nostro paese.




Agente Mat

domenica 20 dicembre 2015

E se la vera festa fosse in "Bagno"?

Dopo anni di arcano mistero ecco spiegato il motivo per cui le donne non vanno mai in bagno da sole, perché il luogo più intimo, privato e tranquillo che ci sia è anche il luogo principale per confessarsi e ritrovarsi.



Ed è proprio in questo "luogo sacro" che si svolge la vicenda de "Il Bagno", lo spettacolo in scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 10 gennaio con Elda Alvigini, Euridice Axen, Amanda e Stefania Sandrelli e Claudia Ferri per la regia di Gabriel Olivares.

La vicenda, come è facile intuire dal titolo, si svolge proprio nel bagno di Lu che a due giorni dal suo 40esimo compleanno scopre di essere incinta: la storia con il fidanzato multimilionario Giorgio, padrone di casa, va tra alti e bassi e se le tre migliori folli amiche di Lu decidono di organizzarle una festa a sorpresa, nella quale si presenterà anche mamma Carmen, cosa potrà fare la protagonista se non cercare di nascondere la "buona nuova" fino alla fine?



Cinque attrici spettacolari, all'altezza della storia che si svolge nel primo tempo all'interno dell'angusto bagno di casa per poi espandersi, come la scenografia, nel secondo tempo dove, per rimanere in tema di bagno, tutti i nodi verranno al pettine. Ho apprezzato molto Elda Alvigini che interpretando il ruolo di Lu, sembra dare un'evoluzione al personaggio presentato nel suo spettacolo di grande successo "Inutilmentefiga", facendoci conoscere le sue amiche e la mamma "opprimente e femminista". Gli altri personaggi esilaranti della storia sono sicuramente Titti e Maria Sole, interpretate rispettivamente da Euridice Axen, qui nelle vesti di una spassosa fricchettona, dal perfetto accento inglese pronta a divertirsi ad ogni costo senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, e da Amanda Sandrelli, che mi ha stupito molto positivamente nella sua interpretazione della donna stanca della propria noiosa routine di vita che per disperazione si butterà a capofitto nell'alcool... e non solo!

La perfettina Angela (Claudia Ferri) trova un maggiore sviluppo nel secondo tempo mentre un discorso a parte merita la mamma di Lu, Carmen, interpretata da Stefania Sandrelli: un mio mito fin da quand'ero piccolo (per me rimarrà sempre la Francesca Deodato di "Caro maestro") ma in questo spettacolo non mi ha convinto appieno; forse la più giusta dimensione per lei è il cinema e la tv, anche se ha retto, in tutti i sensi, egregiamente il problema del tacco rotto in scena, a differenza della figlia che ho apprezzato molto di più qui nelle vesti teatrali che nei suoi lavori cinematografici o di fiction.



Seppur nell'essenzialità della scenografia ogni minimo dettaglio è curato alla perfezione, come il rumore dello scarico o l'alzarsi e l'abbassarsi del livello della musica della festa (ormai "A far l'amore comincia tu" diventata standard per tutte le grandi feste) a seconda dell'apertura o chiusura della porta del bagno, o ancora il momento rallenty delle scene extra bagno, rendono questo spettacolo una piacevolissima commedia da vedere con tutta la famiglia per passare due ore in spensieratezza e nel modo e luogo più originale mai pensato, "Il Bagno".


Agente Mat

domenica 13 dicembre 2015

#Sanremo2016: i Big e le prime polemiche

Come ogni anno, giunti a metà dicembre, vengono svelati i nomi dei BIG che parteciperanno a febbraio alla gara canora più longeva e famosa che abbiamo in Italia, il Festival di Sanremo.

Ed è così che immancabilmente, appena vengono svelati i nomi ecco tutti pronti a criticare, perché si sa, noi italiani siamo fatti così; "non ce sta mai bene ggnente!". Ed è così che se il cast fosse stato formato da "vecchi bacucchi", che però hanno fatto la storia della musica italiana, si sarebbero lamentati che andava svecchiato; se fosse stato formato solo da giovani usciti dal talent, "eh ma sono appena usciti dal talent, chi li conosce? dove sono le vecchie glorie?", quindi come la fai la fai, la sbagli.



Invece a mio avviso Conti, per il secondo anno consecutivo, alla guida del carrozzone ha messo in piedi un cast di 20 artisti che può accontentare diversi palati; certo forse pende un po' più verso i giovani, i nuovi artisti che chissà se diventeranno davvero grandi Big tra qualche anno, ma se non diamo loro la possibilità come si fa? Inoltre chi vende i dischi ultimamente, a parte i veri grandi big (che però snobbano la competizione?), se non i ragazzi usciti dai talent?

Quindi Carlo ha portato sul palco delle vecchie glorie, che però accontentano anche i più giovani, come Enrico Ruggeri, Stadio e Patty Pravo (soprattutto quest'ultima pronta a regalarci anche un incredibile #sanremoalcolico), ma anche un gusto più particolare e ricercato come i Bluvertigo e gli Elio e Le Storie Tese che si preparano a dare battaglia sul guadagnare il titolo di estrosità.

Oltre a loro ci sono quegli artisti di mezzo, quelli che ormai sono riconosciuti da tutti e abbastanza affermati che hanno già calcato il palco di Sanremo come gli Zero Assoluto e Neffa, o anche chi è nato proprio su quel palco come Dolcenera, che torna a distanza di 13 anni dalla sua vittoria nella categoria giovani. Ma Manu Dolcenera non è l'unica vincitrice a salire nuovamente su quel palco, tanto che sia Giovanni Caccamo (con la miracolata Deborah Iurato) e Rocco Hunt, vincitori delle ultime edizioni gareggeranno per provare a vincere questa volta nella categoria più importante (anche se a questo punto speravo più in un Antonio Maggio che Caccamo).

Con Irene Fornaciari poi (altra miracolata dal papà molto "dolce"), Clementino (a sorpresa nel cast data la presenza già di Rocco Hunt) e Arisa, vincitrice di Sanremo Giovani 2009, vincitrice nei Big nel 2014, presentatrice l'anno scorso dell'evento, arriviamo a 13 Big su 20 che non provengono da un talent, quindi dov'è tutta questa sproporzione?



Sicuramente non ci aspettavamo così tanti nomi provenienti direttamente dalla scorsa edizione come Lorenzo Fragola, Annalisa, Dear Jack (in nuova formazione con Leiner) e Alessio Bernabei che si sono sdoppiati ma che uniti avevano partecipato nella scorsa edizione, ma oltre a loro dai talent arrivano Francesca Michielin, che finalmente debutta su questo importante palco dopo l'uscita dello stupendo "di20", e Noemi e Valerio Scanu che però ormai sono stati più che sdoganati dai talent in cui hanno partecipato ormai diversi anni fa.

Trovo quindi questo cast più che buono, dove è ovvio che a mio gusto personale non avrei scelto alcuni nomi (leggi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Dear Jack e Irene Fornaciari) e dove ho già i miei preferiti (su tutti Noemi, Annalisa e Francesca Michielin), ma dove credo ci sarà dell'ottimo materiale da ascoltare, così come fu per l'anno scorso.
Perché senza dimenticarcelo la funzione primaria, come ricorda Conti, di Sanremo sarebbe quello di regalarci belle canzoni!

Ci si vede in quel di febbraio, amici!


Agente Mat

EMA's 2015: un'esperienza EMAzing

Esattamente domenica scorsa vivevo una delle emozioni più belle della mia vita, ovvero assistere agli Europe Music Awards 2015 live da Milano.

E' vero che non sono più gli EMA's che ero abituato e guardavo con gli occhi sgranati quand'ero più piccolo, quando Mtv era ancora Mtv, ma l'emozione di essere partecipe di questo evento che fin da piccolo mi ha sempre appassionato è stato davvero EMAzing!

E' stato un po' come la mia prima volta a Sanremo, entrare nella fabbrica di cioccolato per un bambino, e con gli occhi a cuoricino ammirare tutto lo show. Forse è anche per questo che il mio giudizio su questa edizione è più che positivo, leggermente falsato dal fatto di averlo vissuto in prima persona, ma a mio parere le performance migliori le hanno fatto le donne ed in specifico le "sconosciute". Così l'applauso più grande se lo merita Tori Kelly, che già si era esibita quest'anno ai VMA's, e che non solo ha presentato il suo inedito "Should've been us", ma ha portato anche un mash up con alcuni successi del passato (tra cui "No scrubs" delle TLC) per poi duettare con Andrea Bocelli in "Just give me a reason". Sempre con Andrea Bocelli c'è stato a mio avviso il momento più commovente ed emozionante dello show con tutto il forum di Assago che insieme a lui ha cantato "Con te partirò", il suo grande successo, forse poco adatto al pubblico dell'evento ma vi assicuro di grande trasporto per chi era lì.

A seguire tra i migliori ci sono stati Jess Glynne con un medley perfetto (sembrava avessero messo il cd!) dei suoi successi e Ellie Goulding, accusata da molti di essere impalata dentro questa "conchiglia" di cristallo e poco intonata: io l'ho trovata invece di gran classe con il gruppo di archi che l'ha accompagnata sulle note della sua hit planetaria "Love me like you do". Tra gli uomini invece il più bravo è stato James Bay con "Hold back the river" in una performance semplice e suonata dal vivo.

Un po' deludenti le performance di Jason Derulo, Macklemore & Ryan Lewis e Justin Bieber, che seppure ben fatte, mancavano secondo me degli effettoni speciali che fino a 5/6 anni fa la facevano da padroni in eventi come questi. Ma seppure accusato di aver cantato in playback e di non aver dato il massimo, il tanto amato/odiato Bieber può consolarsi di essersi portato a casa ben 5 premi durante la serata partendo dal "Best male", passando per "Best collaboration" con Skrillex e Diplo fino ad arrivare a "Best look", nonostante fosse venuto con la tuta rossa con cui "stava a spiccià casa".

Siamo quindi arrivati alle note dolenti dell'evento anche per chi era lì a Milano ovvero l'usanza, ormai sempre più presente, di premiare le persone presenti allo show in modo tale da far ritirare qualche premio a quei quattro gatti che non hanno snobbato l'evento: e così oltre a Bieber (che sarà stato quindi pregatissimo di venire, altrimenti lo show durava cinque minuti), il "Best video" è finito a Macklemore & Ryan Lewis (che avrebbero battuto quel gran video di SIA con "Elastic heart") o Ed Sheeran che ha conquistato il "Best live". Per tutto il resto moria generale con in alcuni casi anche la mancanza del video registrato di ringraziamenti (leggi Rihanna e One Direction) o lo stesso Marco Mengoni, vincitore del "Best Italian Act" ed "European Act", presente a Milano, ma che non si è esibito durante la serata. Anche i tanto criticati host della serata Ed Sheeran e Ruby Rose sono stati all'altezza del programma, interpretando il buono e tenerone contro la cattiva e aggressiva bad girl.

Nel complesso quindi per me è stato tutto magnificamente EMAzing, anche se in effetti il grande show che vedevo da piccolo in tv non corrisponde ormai più a quello degli ultimi anni

mercoledì 21 ottobre 2015

"Love's Kamikaze": come fare la guerra attraverso l'amore

Buonasera sfogati di tutta Italia, ben ritrovati!

Sì, gli agenti Mat e Bon sono stati latitanti in questi mesi causa numerosi impegni, ma stiamo cercando di ripartire più forti e grandi di prima ed io decido di farlo con una delle mie passioni, se non la prima, ovvero il TEATRO.



E lo faccio partendo dall'ultimo spettacolo visto in tre settimane intensissime di pièce viste in giro per la capitale d'Italia, ma non tanto perché i protagonisti sono due bravi attori che ho conosciuto in questi anni, ma perché la storia che portano in scena è davvero forte, potente ed estremamente attuale.

Euridice Axen e Marco Rossetti sono rispettivamente Naomi e Abdul, due innamorati che hanno solo la colpa di essere un'ebrea e un palestinese e quindi di non doversi in alcun modo legare tra di loro semplicemente perché appartenenti a due stili di vita, religioni, civiltà, ideologie "diverse". Ma chi l'ha detto che un palestinese non si possa "sentire ebreo, senza però dover cambiare religione" o che un'ebrea non possa andare contro dei precetti ottusi del proprio popolo?

E' quello che i due protagonisti cercano di raccontare durante l'ora e venti di "Love's Kamikaze" di Mario Moretti, la cui regia è affidata a Claudio Boccaccini,, in un alternarsi di momenti cinici e momenti fortemente drammatici in cui traspare tutto "l'odio inspiegabile di questa rivalità tra persone" che porterà ad un epilogo disperato ed estremo che però potrà essere rivalutato dall'amore.



Uno spettacolo che ti mantiene attento fino alla fine (ed è una prova più che superata, dato che ieri ero talmente stanco che avrei rischiato di addormentarmi seriamente) con il susseguirsi di informazioni e curiosità sulla vita di questi due popoli attraverso momenti esilaranti, come la preparazione del caffé, e momenti più intensi, come una il primo sfogo di Euridice (Naomi) sull'impossibilità di poter costruire una famiglia con Marco (Abdul) a causa della loro "diversità". Forse l'unica pecca potrebbe essere la quantità di tante informazioni che il pubblico deve recepire in così breve tempo e riuscire a collegare in modo rapido.
Il commento sonoro e i bellissimi costumi, con l'essenziale scenografia di uno scantinato di un albergo della catena Hilton, completano questo spettacolo che purtroppo fa pensare che nonostante la sua prima edizione fu ben dieci anni fa, la situazione non è di molto cambiata.

In scena al Teatro Ambra Alla Garbatella fino al 1° Novembre.


Agente Mat

giovedì 15 ottobre 2015

Si riparte da qui...si riparte così.

Qualche tempo fa il mio collega, il buon agente Mat, mi ha ricordato che il nostro blog ha un nome particolare: "Gli Sfogati". Siamo due persone che hanno tanto da dire ma evidentemente poco tempo per farlo, e lo sfogo può riguardare qualsiasi fatto o avvenimento della vita.
Detto questo, io, l'agente Bon, voglio far ripartire il viaggio del nostro blog da una canzone che ha caratterizzato e accompagnato i miei pensieri quest'estate, tre mesi intensi di cose accadute, vita vissuta e persone che hanno deciso di non sedere più al mio fianco ma scendere senza preavviso alla prima stazione.


"CORAGGIO LASCIARE TUTTO INDIETRO E ANDARE
PARTIRE PER RICOMINCIARE
CHE NON C'E' NIENTE DI PIU' VERO 
DI UN MIRAGGIO
E PER QUANTA STRADA ANCORA C'E'
DA FARE
AMERAI IL FINALE"

Cesare Cremonini non ne sbaglia una e, anche questa volta, ci ha regalato il pezzo giusto al momento giusto. Ed in questa sede vorrei augurare Buon Viaggio a modo mio:
Buon Viaggio a Matteo, Denise e Samantha, ragazzi stupendi che a modo loro stanno realizzando in punta di piedi e poco alla volta i loro sogni. La strada per il successo è ancora lunga e tortuosa ma io credo in voi e ci riuscirete!
Buon Viaggio a quelle persone che ho incontrato in questi ultimi mesi, sempre insoddisfatte, alla ricerca spasmodica di quella felicità che non esiste, semplicemente perché la felicità è dentro ognuno di noi basta solo darle il permesso di riaffiorare a galla e alle volte, permettetemi di dire, che basta solo un sorriso.
Buon Viaggio a quelle due persone che in corsa hanno deciso di alzarsi dalla loro poltrona e scendere dal treno vita sul quale stavamo viaggiando insieme. Alle volte i perché non servono, non ci sono, e alle volte manca il coraggio di affrontare i problemi e risolverli. Nella vita si sbaglia, chi più, chi meno...ma si sbaglia tutti.
e... Buon Viaggio a me perché non amo i finali, di nessun tipo...amo correre o, meglio camminare velocemente, e del percorso godermi ogni singolo istante.

Gli Sfogati riparte da qui...SHARE THE LOVE!


Agente Bon

giovedì 16 luglio 2015

DADP: la festa dell'Arte!

Il 14 luglio è tornato a Roma "Dignità autonome di prostituzione", spettacolo diretto e ideato da Luciano Melchionna, insieme con Betta Cianchini, che ormai da otto anni a questa parte fa sfacelli di pubblico in ogni parte d'Italia e d'Europa.
Devo confessare che, seppure me ne avessero decantato in tanti le meraviglie, per una cosa o per l'altra non ero riuscito ancora a vederlo fino all'altro giorno quando, organizzato per tempo, mi sono fatto "sverginare" dalle luci, colori ed emozioni di questo "musical di sperimentazione" che in questa versione "estiva" ha optato per un luogo che posso tranquillamente asserire essere il più adatto per le magie e l'ecletticità che possono regalare solo gli studios di Cinecittà.



In sintesi gli spettatori/clienti diventano parte attiva di questo gigantesco bordello dell'arte ricercando tra oltre 50 attori/prostitute la "pillola di piacere" che preferiscono. Proprio come se si fosse in un bordello a piccoli gruppi clienti e prostituti contrattano il prezzo in dollari (otto totali che ti vengono consegnati all'entrata con il biglietto) prima di "infrattarsi" in uno dei luoghi nascosti e segreti di Cinecittà: si passa così dalla stanza dei registi ad un bagno, da una sala immensa alle rovine di Roma ricostruite, fino anche alle scenografie di Gangs Of New York o luoghi più sconosciuti, passando attraverso pareti speciali.

Ed una volta arrivati al luogo deputato è lì che parte la vera e propria arte di questo "baraccone": splendidi e intensi monologhi di quindici minuti massimo che regalano ai pochi fortunati spettatori di quella sessione le fragilità ed un aspetto tutto nuovo dei personaggi. E si vede, nella loro messa in scena e trasporto che ci mettono tutti gli attori in questione, la passione, l'emozione e il lavoro che c'è dietro ogni "pillola di piacere" che come un'ondata ti investe e ti travolge. Io ho avuto il piacere in questa prima volta di assistere a quelli di Adelaide di Bitonto, Gianluca Merolli, Caterina Pontrandolfo e Giorgia Traselli che mi ha colpito però un po' più di tutti per le parole, l'intensità e la naturalezza di "Un'altra", testo che poteva benissimo essere recitata da nostra madre.



Una volta finito il mini spettacolo si ritorna al campo base, un tendone da circo, per scegliere il prossimo "morceau de théâtre", in attesa di ritrovarsi (com'era stato all'inizio della serata) all'interno di questo circo artistico per assistere al momento musical conclusivo con diverse performance canore dei singoli attori o delle special guest presente, come nel caso delle prime due sere degli Stag. Ecco forse i momenti di canto singolo, che però sono funzionali nell'attesa che ritornino tutti gli spettatori e attori è più lungo della bellezza che uno potrebbe avere nell'ascoltare un nuovo monologo, ma sta anche nel gioco/spettacolo, quello di ritorna per assaporare ancora altri piccoli grandi momenti di arte.

E come diceva Garcìa Lorca (e come viene ripetuto anche qui in un video presentazione iniziale) "il paese che non aiuta il suo teatro, o è morto o è moribondo". Capito amministrazione romana? Leggi #TeatroValle, #TeatroEliseo, #TeatroTorBellaMonica e così via...

Agente Mat

giovedì 18 giugno 2015

Jurassic World: il mondo diventa giurassico!

Esattamente sette giorni fa usciva in Italia il quarto capitolo della saga di "Jurassic Park", iniziata nel 1993 da Steven Spielberg, che più che un sequel è quasi un reboot dei film con protagonisti i dinosauri ed intitolato "Jurasic World".



Molto spesso, quasi sempre i sequel non sono all'altezza dei precedenti lavori e tutti i fan della saga (me compreso) avevano un pò di timore, soprattutto ricordandoci l'ultimo capitolo ("Jurassic Park III" ndr) che era stato un po' deludente; invece, fortunatamente, ci siamo potuti tutti ricredere: da gran fan della saga mi sono fiondato il giorno dell'uscita (per poi rivederlo già il giorno dopo in 3D) e sono magicamente tornato bambino ad una delle mie passioni, ancora vive in me, ovvero i dinosauri.

Proprio come il piccolo nipote di Claire, la nuova manager di Jurassic World, Gray, non vedevo l'ora di entrare e vivere questa nuova avventura con protagonisti il T-Rex, i Velociraptor, i Triceratopi a distanza di 14 anni dall'ultimo capitolo della saga, e scoprire questo benedetto ibrido (l'Indominus Rex) creato artificialmente in laboratorio.



Il film è stato una vera sorpresa non tanto per la vicenda (che ovviamente, per la superficialità umana, per un errore banale innesca la tragedia) ma più che altro per le numerose citazioni e rimandi ai vecchi capitoli della serie, in particolare al primo, che viene puntualmente omaggiato più o meno esplicitamente in diverse scene. Inoltre in questo nuovo capitolo è molto più presente anche un lato comico e ironico in alcuni punti, che sembrerebbe essere anche un'autoparodia, ma non mancano anche i momenti commoventi come il finale, compreso di un'epica battaglia tra tutti i dinosauri, e la morte di un Apatosauro ferito a morte dalla voglia dell'Indominus di "uccidere per il gusto di farlo".

I protagonisti li ho trovati tutti molto adatti alla storia; gli unici elementi insopportabili forse sono i genitori dei piccoli visitatori del parco a tema, tratteggiati in modo superficiale e al limite della stupidità a mio avviso, mentre mi spiace dirlo ma la bellezza di un T-Rex o di un Velociraptor battono indubbiamente l'Indominus Rex, che farà la giusta fine che si merita.



Tutti questi ingredienti, oltre ad un hype creato ad arte nei mesi precedenti da dicembre fino alla sua uscita, hanno tra l'altro regalato già a questo film record su record: più di un milione di euro di incasso nel solo primo giorno in Italia per un totale di 6.827.002 euro fino a martedì. Ma i record non finiscono qui: negli USA "Jurassic World" ha battutto il risultato di "miglior weekend d'esordio di sempre" battendo con i sui 209 milioni di dollari, i 207 del precedente record detenuto da "The Avengers: Age Ultron"; e nel mondo ha totalizzato più di 520 milioni di dollari diventando il "maggior esordio internazionale di sempre" battendo questa volta l'ottavo capitolo di "Harry Potter e i Doni della Morte - parte 2" fermo a 483 milioni di dollari. 



In breve, forse già la prossima settimana, il film raggiungerà il miliardo di incasso globale, ripagandosi largamente dei 150.000.000 di dollari spesi per la sua realizzazione e facendo pregustare a tutti fan entusiasti e delusi, uno o più sequel di questo capitolo. Io non vedo già l'ora!




Agente Mat

lunedì 15 giugno 2015

Marco Mengoni trionfa anche quest'anno agli (ultimi?) #ItalianMtvAwards

Stesso posto, quasi stesso giorno (14 giugno invece del 13 dell'anno scorso) e stesso trionfatore nell'ultima edizione degli #ItalianMtvAwards, che hanno regalato a Marco Mengoni ben tre premi.





Il suo "esercito" di fan ha contribuito a farlo trionfare come "Super Man"; nella categoria "Artist saga", dove ha battuto tutti i vari sfidanti, fino al tostissimo scontro con Nesli, e come "Best Performance" con il nuovo singolo "Io ti aspetto" eseguito per la prima volta in tv proprio ieri sul palco delle Cascine a Firenze. 




Oltre al ragazzo di Ronciglione sono stati premiati diversi artisti italiani come Alessandra Amoroso nella categoria "Wonder Woman" e Tiziano Ferro per "Senza scappare mai più" come "Best video", entrambi però non presenti alla serata musicale. Chi invece è salito a ritirare il premio sul palco è stato anche Lorenzo Fragola come "Best New Artist" che ha presentato il suo singolo estivo "# fuori c'è il sole" che ha riportato il bel tempo su un'edizione che si preparava ad essere "bagnata": "sono pronto a sostituire il testo con "...# speriamo fuori ci sia il sole"" aveva dichiarato nel pomeriggio in sala stampa dopo le prove, "spero che questo singolo "cazzone" possa piacere a tutti dato che l'ho scritto con degli amici presenti anche nel video, girato a Catania e che uscirà a breve; quindi mi auguro possa davvero accompagnare tutti quest'estate".




Ma sul palco degli #ItalianMtvAwards si sono esibiti molti degli artisti i cui singoli sono diventati dei successi in classifica di vendita e in radio: si è passati così da Malika Ayane con la sua "Senza fare sul serio" (la più bella performance della serata a mio avviso) "che canticchiano tutti dai più giovani fino alla signora del bar che mi ha detto le dà molta carica", a Fedez feat. Noemi con "L'amore eternit", passando per Francesca Michielin con "L'amore esiste""primo singolo del mio nuovo album che uscirà subito dopo l'estate e il cui stile elettropop è stato proprio anticipato da questo brano" fino a J-Ax con Il Cile che ha aperto le danze della serata con "Maria Salvador" e che poi ha regalato un medley per ritirare il premio "Italian Icon".

Non solo italiani ma anche premi ad artisti internazionali dove vincono Ellie Goulding come "Best tormentone" con la bellissima "Love me like you do"Tokio Hotel come "Best Artist Of The World"Lady Gaga, Demi Lovato e Justin Bieber nelle categorie social, Rihanna come "Best look" e a sorpresa Avril Lavigne come "Best fan", nella speranza che sia di buon auspicio per un suo ritorno sulle scene musicali. A Maccio Capotonda e tutto lo staff di "Mario" va il premio "Best MTV Show", mentre iPantellas e Dear Jack vincono rispettivamente "Best WebStar" e "Best band".




Una serata che è scivolata via in modo tranquillo, senza troppi eccessivi fronzoli inutili, con una sorprendente buona conduzione di Emis Killa, che si è rivelato uno dei migliori presentatori delle ultime tre edizioni dello show, anche se ben lontana dagli sfarzi della vecchia MTV e che speriamo non sia stata l'ultima in assoluto! E già, perché secondo le indiscrezioni de "La Repubblica", Sky sarebbe in dirittura d'arrivo per comprare le frequenze dello storico (dal 2001) canale 8 decretando la fine definitiva (dato che ormai la parte musicale del canale è praticamente scomparsa da alcuni anni) della rete musicale più famosa al mondo che ha accompagnato intere generazioni di ragazzi, tra l'altro proprio in concomitanza con il ritorno quest'anno degli Europe Music Awards a Milano.



Agente Mat

venerdì 8 maggio 2015

La classe, la bravura e la semplicità. In una parola: Annalisa

Ieri all'Auditorium Parco della Musica di Roma è andata in scena la seconda tappa romana dello "Splende Tour" di Annalisa, che aveva avuto già un'anteprima ad aprile proprio nel nuovo tempio della musica della capitale.



Nuovo tempio della musica per la nuova Edith Piaf italiana che con la sua classe e bravura ha eseguito in maniera impeccabile i brani dell'ultimo straordinario cd "Splende" partendo dall'intensa "Posizione fetale" (una delle tracce che preferisco), per proseguire con "Vincerò", la title-track, i grandi successi degli album precedenti fino al grande successo sanremese "Una finestra tra le stelle". Il tutto in maniera talmente perfetta e senza errori che a momenti c'era da chiedersi se non fosse un cd mandato in ascolto per la pulizia totale d'esecuzione.

Di Annalisa, oltre la bravura e la bellezza, si riconosce indubbiamente anche la semplicità e la timidezza, che rispetto agli inizi della sua carriera sta notevolmente "combattendo". Un concerto senza troppi fronzoli, con soli tre cambi di abito e una band grintosa per dare veramente grande spazio alla musica: uno dei momenti migliori a mio avviso è infatti stato piano e voce arrangiando con nient'altro che questi due strumenti canzoni come "Scintille". Un concerto per tutti i gusti, tanto che nel pubblico che gremiva la Sala Petrassi c'era anche Maria Grazia Cucinotta che nel momento di "tutti sotto palco" si è scatenata anche in una serie di selfie.



Un'altra caratteristica che non possiamo dimenticare in Nali, come viene affettuosamente chiamata dai suoi fans, è la bellezza magnetica che grazie anche ai suoi occhioni riesce a ipnotizzare come è successo ieri sui videowall dell'Auditorium dove sono stati mandati in onda alcuni primi piani di video registrati che esprimono tutta la sua bellezza molto fine e simile a Marion Cotillard.

Insomma questa giovane ragazza uscita da "Amici" merita davvero tanto, potendo cantare anche canzoni quali "Ti sento" e "Mi sei scoppiato dentro al cuore", senza sfigurare davanti ad Antonella Ruggero e Mina, e finalmente forse le cose dopo quattro album stanno iniziando a girare nel verso giusto, con la speranza che la strada sia sempre più in salita con l'arrivo anche del prossimo video estratto da questo lavoro "splendente" dove ci sarà anche una sorpresa...




Agente Mat

martedì 14 aprile 2015

L'essenziale "Sarto per signora" di Valerio Binasco

Valerio Binasco porta sulle scene del teatro romano, e più precisamente al Teatro Sala Umberto fino al 26 aprile, il testo più conosciuto di Georges Feydeau ovvero "Sarto per signora".



Sono molto legato a questo testo perché esattamente 4 anni fa, proprio in questo stesso periodo affrontavo questo testo con la regia di Benedetto Gandolfo per la mia prima prova di attore in scena per due settimane consecutive presso il Teatro Albertino. E' stata davvero una splendida avventura (nonostante alti e bassi) che comunque mi ha portato a conoscere colleghi attori con i quali tutt'ora collaboriamo.

Per questo avendo visto che dal 7 aprile la compagnia capitanata da Emilio Solfrizzi e guidata da Binasco riproponeva questo testo a me così caro ho deciso di andare subito a vederlo: devo ammettere che seppure non completamente deluso mi aspettavo qualcosina in più, soprattutto a livello registico. Infatti la scena che presenta Binasco è davvero molto spoglia con appena una poltrona buttata sulla destra del palco e due sedie sul fondale da utilizzare per le sedute degli attori. Tutto il resto "è noia", direbbe qualcuno, (con solo le pareti e la fatidiche porte di una casa di benestante dottore di fine '800) ma la recitazione eccellente di alcuni attori del cast supplisce alla scarna scenografia.



Così emergono su tutti Fabrizio Contri, il Bassinet più vecchio e rincoglionito che abbia mai visto, la divina M.me Aigreville, interpretata da Anita Bartolucci che per gestualità e fisicamente ricorda la grande Giuliana Lojodice, e la svampita (fino ad un certo punto) Suzanne in versione emiliana di Lisa Galantini. Il resto del cast compreso lo stesso Emilio Solfrizzi compie appieno il suo ruolo senza però ulteriori picchi, se non in negativo Cristiano Dessì, il servo Etienne troppo caricato e macchietta, e Giulia Weber, inadatta al ruolo della moglie Yvonne per la scarsa e monocorde interpretazione (che non funziona nemmeno se il regista la voleva così un po' "bionda e stupida").

Una classica commedia degli equivoci con scambi di identità e sotterfugi che vi farà passare un'ora e mezza di spensieratezza con la freschezza delle battute del dottore/sarto Moulineaux che nonostante gli anni sono ben più attuali di molti testi contemporanei.




Agente Mat

domenica 12 aprile 2015

QUANDO UN LIBRO NON E' SOLO UN LIBRO.


"Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere". Sapevo a cosa sarei andata incontro acquistando questo libro. Aspettavo il 31 marzo, giorno dell'uscita nelle librerie, ma poi ho aspettato in preda all'ansia di riportare a galla sensazioni che mi fanno paura. 
Il 5 aprile sono entrata in libreria con l'idea di comprare l'ennesimo libro di Fabio Volo ma, il mio cuore con un colpo di coda mi ha trascinato ad affrontare nuovamente la mia paura. Ed è così che sono uscita dal negozio sapendo cosa sarebbe successo nelle ore a seguire.

"Ciao papà,
non so se ti spedirò mai questa lettera, ma intanto la scrivo. Ti devo dire delle cose perché qua la vita si fa complessa ed è sempre più difficile capire, restare lucidi, trovare un senso, interrogarsi sulla felicità. Poi ti devo dire delle cose perché tu mi hai sempre spiegato il mondo e da quando non ci sei è il vuoto a ogni dubbio. E io sono strapieno di dubbi".
Inizia così il libro che ho amato e odiato per 4 ore (il tempo che ho impiegato a divorarlo), pagine che esortano a non avere paura e a venire allo scoperto...ora, vi dico che la recensione la lascio fare a chi fa questo di mestiere, non sono una scrittrice né una giornalista né tantomeno un critico dotato di intelligenza arguta.

Io in queste righe voglio dirvi solo cosa ho scoperto, provato e sentito leggendo il dolore di un uomo per la perdita di un padre. Dolore che conosco a memoria. Siete mai andati da uno psicologo? Avete mai pagato un medico per ascoltarvi? Io si, e sono stati i soldi più sprecati della mia esistenza. 
Questo libro invece è stata la migliore terapia di questi ultimi quattro anni, neanche gli antidepressivi che ho preso negli ultimi 1095 giorni hanno avuto lo stesso effetto. Forse semplicemente ero ben disposta io, non lo so, ma una cosa è certa Gabardini con la sua scrittura è entrato nel mio cuore ha aperto la porticina, dove ho nascosto e difeso per anni il mio dolore, e ha fatto in modo che tutta quella rabbia esplodesse in ore di lacrime. Non ho detto una parola, ho solo pianto mentre leggevo, mentre capivo che quel dolore non è solo il mio ma accomuna una marea di figli, chi prima e chi dopo. Piangevo mentre il mio cervello si rendeva conto che odiare l'amore quello vero non è poi così folle e che sentirsi in colpa dentro una chiesa non è un sentimento esclusivamente mio. 

In questo momento voglio solo parlarvi per un attimo dell'uomo che mi ha amato dal mio primo respiro e che mi ha riconosciuta in mezzo a dieci neonati "Quella è mia figlia, lo so", l'uomo che solo guardandomi negli occhi leggeva i miei pensieri e che usando l'appellativo "bestiolina" riconosceva non solo la mia forza di carattere ma anche quella fragilità che mostro a pochi.
Sapete, quando si ha la fortuna di essere amati così tanto poi diventa tutto difficile e io oggi sono incazzata perché chi tiene i fili della nostra vita non mi ha dato il tempo di pronunciare queste parole:"CIAO PAPA', TI VOGLIO BENE". Ma so che questa è anche la scusa che usiamo perché siamo vigliacchi. Il tempo lo abbiamo, decidiamo semplicemente di usarlo male. 
E allora succede che un dottore pronunci questa frase: "Dobbiamo staccare le macchine, non c'è attività celebrale. Vi diamo però il tempo di entrare uno alla volta e salutare vostro padre" e lì rimani fregata perché tutto quel tempo che credevi di avere per dire, per fare, in realtà non c'è più. E ti fai schifo perché un genitore merita di essere amato sempre, così come lui ha sempre amato te dal momento in cui da spermatozoo ti trasformi in creatura e poi cresci.

Non sono ancora pronta a lasciare andare mio padre, così come fa l'autore del libro. Anche in quello sono tremendamente egoista...ho voglia di tenerlo ancora per me. Se avessi la possibilità di guardare i suoi occhi direi questo: 
"Come hai potuto amarci così tanto e lasciarci nel silenzio più totale? 
Non si ama così perché ora quel vuoto e quel silenzio che non so gestire e che odio come lo riempio? Non è colpa tua. 
Ti voglio bene Papà".

Comprate il libro perché merita, ma soprattutto guardate i vostri genitori o comunque chi amate e fategli sapere quanto sono importanti per voi. Il tempo non torna indietro. 

E a Te che abiti nelle stelle dico solo MI MANCHI. La tua bestiolina.



Agente Bon

sabato 28 marzo 2015

Fedez, il PopHoolista che si esibisce e fa pensare

Nell'ultimo venerdì di marzo 2015, ad una settimana da Pasqua, si è tenuto il concerto al Palalottomatica di Roma di Fedez che sta girando l'Italia con il suo "PopHoolista Tour" che ha iniziato con ben due sold out al Forum di Assago a Milano.



Certo qui il Palalottomatica era un attimo più grande e infatti alcuni spalti del terzo anello erano vuoti, ma non è certo mancato il calore delle 10.000 persone ieri presenti a cantare, ballare e ascoltare quello che ha da dire il nuovo idolo della musica italiana.

Il 25enne Federico Leonardo Lucia infatti ha confezionato uno show pieno di divertimento e ritmo con i brani migliori dall'ultimo grande successo "PopHoolista", doppio disco di platino, e i successi dei precedenti lavori, il tutto però condito anche da momenti di riflessione e analisi della situazione politica e non solo che l'Italia sta vivendo in questi anni, aiutato da video trasmessi tra una canzone e l'altra dove la voce di Francesco Pannofino, insieme ad alcuni personaggi (vedi Francesco De Gregori), analizzano le parole "populista", "meritocrazia" e "incoerenza". Le critiche non vengono risparmiate per nessuno dalla Chiesa con una Croce all'interno di un Rolex in "Cardinal chic" alla televisione di Barbara D'Urso, Belen ed Emilio Fede in "Non c'è due senza trash" alla massiccia presenza ormai ovunque della pubblicità con "Vivere in campagna pubblicitaria" dove Fedez si è presentato vestito da assorbente "usato".



Dopo il travestimento in tutina rosa da supereroe per "Alfonso Signorini (eroe nazionale)", i cambi sono stati decisamente più sobri ma l'energia per le due ore è stata mantenuta dalle performance, spesso anche in acustico con la chitarra suonata da Fedez, e dalla presenza di Vivian Grillo, vera rivelazione di questo show che, dopo l'esperienza ad "X Factor 8" nella squadra di Victoria Cabello, ha notevolmente migliorato la presenza scenica, l'intonazione e il coinvolgimento con il pubblico tanto da convincere proprio Fedez a portarsela in giro con sé per tutta la tournée oltre che a darle spazio per due performance da solista.

Anche a Roma c'è stata la presenza di un ospite come Noemi, con la quale duetta in "L'amore è ethernit", che tra l'altro ieri è uscito come terzo singolo, dopo l'enorme successo di "Magnifico" con Francesca Michielin (oltre 30 milioni di visualizzazioni su Youtube, record assoluto per un artista italiano), che invece era stata presente alla tappa milanese. 



Ormai è banale dirlo, ma davvero il pubblico del concerto era molto eterogeneo. Anzi per essere più precisi credo che la maggiore percentuale era nella fascia 10-16 anni e in quella dei genitori 40-50enni che però non solo accompagnavano i propri figli o nipoti ma molto spesso esultavano e si scatenavano sinceramente in prima persona durante le performance di questo figlio di una "generazione bho" e dei video di Gasparri, Floris e Nicole Minetti che criticavano "questo coso dipinto di nome Fedèz".



Agente Mat

giovedì 19 marzo 2015

Con "Latin lover", Cristina Comencini mostra un altro lato dei divi del passato

Da oggi nelle sale italiane con più di 300 copie arriva la nuova commedia di Cristina Comencini "Latin lover" che segna l'ultima apparizione in video dell'immensa Virna Lisi, scomparsa improvvisamente lo scorso dicembre a causa di un tumore.



E proprio queste due parole "improvvisamente" e "tumore" che difficilmente possono stare insieme in questo caso sottolineano ancora di più il vuoto che ha lasciato questa grandissima attrice, confermato in conferenza stampa proprio dalla stessa regista e tutto il cast che fino alla scorsa estate ha lavorato con Virna.

"E' stato inaspettato. Sul set ha dato sempre il massimo con la sua professionalità che la contraddistingueva sempre. Mi manca molto." è il commento della Comencini a cui si aggiunge una Valeria Bruni Tedeschi particolarmente commossa con tanto di occhiali da sole "Mi sembra così strano che non sia qui con noi a vedere il film. Oggi dovrebbe essere una bella giornata ma non riesco comunque a non pensare che lei non potrà godere di questa sua interpretazione."



All'interno di questa piacevolissima commedia infatti Virna Lisi da' prova di grande bravura di attrice nella scena del salotto quando, insieme a tutte le figlie e l'altra moglie di Saverio Crispo, il suo personaggio Rita si sfoga forse per la prima volta e tra gli effetti di qualche bicchiere di troppo rivela un segreto mantenuto per molto tempo.


Ma non è l'unico segreto che esce fuori su questo grande attore del cinema italiano Saverio Crispo, interpretato da un bravo Francesco Scianna: durante la riunione per il decennale dalla scomparsa di Saverio infatti riemergono vecchi rancori e dissapori mai risolti ma nascono anche nuovi amori, si scoprono nuovi legami e che probabilmente sotto quella bella faccia da divo del cinema che fu c'era molto altro.

Il cast è eccellente con, oltre a Virna Lisi e Maria Paredes nel ruolo delle due vedove, una magistrale Angela Finocchiaro (intensissima in una scena drammatica) figlia di Saverio insieme a Valeria Bruni Tedeschi, Candela Pena, Pihla Viitala, Nadeah Miranda e Cecilia Zingaro. Ma anche il cast maschile è di tutto rispetto con Neri Marcoré e Claudio Gioé nei ruoli rispettivamente del montatore dei film di Crispo e del giornalista esperto, e con Lluìs Homar, Toni Bertorelli e Jordi Molla.



Una tranquilla commedia che però non nega sul finale un profondo velo di malinconia. Vi consiglio di non perderlo non solo per l'ottima recitazione e la storia che scorre piacevolmente ma anche perché, lasciatemi essere ancora meno obiettivo, per il debutto della mia amica Cecilia Zingaro che ho avuto il piacere di poter conoscere nell'esperienza del Glottodrama presso la Silvio D'Amico, che ha l'onore anche di aprire e chiudere il film.


Agente Mat

martedì 17 marzo 2015

Filippo Timi e il suo geniale Don Giovanni in salsa pop

Mi ci sono voluti sinceramente un paio di giorni per riprendermi dallo spettacolo "Il Don Giovanni" adattato, diretto e interpretato da Filippo Timi, che, dopo il grande successo ottenuto al Franco Parenti di Milano, è arrivato all'Argentina di Roma facendo il tutto esaurito fino all'ultima replica di domenica.




Ed infatti per pura fortuna, dato il mio rincoglionimento dovuto alla vecchiaia (siamo quasi a 27 eh! l'annus horribilis), sono riuscito a trovare uno degli ultimi posti disponibili per la replica di giovedì, chiaramente in piccionaia, salvo poi vedere, con un po di prudenza causa piccolo problema di vertigini, che in platea qualche bel posto era rimasto libero, forse a causa di qualche vecchio abbonato del teatro che all'ultimo ha rinunciato.

E sì, perché fatta qualche eccezione, non è uno spettacolo per tutti (facendo un po' eco ai fratelli Coen), ma a mio avviso rappresenta molto bene lo spirito di Don Giovanni, estremizzando ancora di più i concetti descritti già comunque benissimo da Molière e da Mozart. Ma questo è il Don Giovanni di Filippo Timi, squisitamente pop dalla scelta delle musiche che accompagnano lo spettacolo (passando da "Missing you" dei Black Eyed Peas a "La sirenetta", anche qui rivisitata e corretta) ai meravigliosi e kitsch costumi di Fabio Zambernardi (che ogni attore credo sogni di indossare in scena, almeno io l'ho sognato) fino alle scene nuovamente delle stesso Timi (con un materasso a forma di croce dove nella prima scena Don Giovanni si spara una dose di eroina ed un palco lastricato di luci che cambiano a seconda della scena come le quinte).



Tra momenti forse autobiografici e la carica di humor nero presente dall'inizio alla fine, lo spettacolo coinvolge e travolge nel vero senso della parola con l'abbattimento completo della quarta parete e diversi momenti che mi hanno ricordato l'altezza e maestria del grande Trio Lopez-Marchesini-Solenghi nel loro grandissimo "I Promessi Sposi". Parodie, esagerazioni e trash di classe per rappresentare un'umanita volubile che ha solo fame di potere e ama l'inganno con una magistrale interpretazione di tutto il cast di attori eccellenti nel loro ruolo con una menzione speciale a Marina Rocco, l'ingenua "Zerlina" e il suo rozzo futuro marito Roberto Laureri, è il fedele servo Leporello (Umberto Perranca), ma in realtà ripeto un cast al completo che funziona dall'inizio alla fine.




Se ve lo siete perso cercate di recuperarlo in ogni angolo di Italia, oppure sperate in un ritorno a Roma la prossima stagione. Ma a sto giro il biglietto lo prenoto in largo anticipo per non rimanere con un altro torcicollo perché "vivere è un abuso, mai un diritto".


Agente Mat

domenica 8 marzo 2015

" Le Donne lo sanno...le Donne l'han sempre saputo"

"Le donne lo sanno che niente è perduto
che il cielo è leggero
però non è vuoto
Le donne lo sanno
le donne l'han sempre saputo
Vogliono ballare un pò di più
vogliono sentir girar la testa
vogliono sentire un pó di più
un pò di più
Al limite del dolore
al limite dell'amore
conoscono voci che non sai
non sai"

Un inno alle donne quello di Ligabue che in giornate come quella di oggi, domenica 8 marzo, cade come si suol dire "a fagiolo".
La Giornata Internazionale delle Donne o, Festa delle Donne, nata per non dimenticare le lotte politiche e sociali e le conquiste che le nostre antenate hanno fortemente desiderato, voluto e ottenuto. In un mondo dove la figura femminile era solo strumento non pensante di piacere, dove la libertà di parola era un sogno per poche e il loro compito più consono era quello di organizzare le faccende domestiche.
In un mondo dove il lavoro di attrice molte volte faceva rima con meretrice, dove si potevano possedere le doti migliori ma bisognava stare sempre e comunque un passo dietro l'uomo.. In quel mondo che poi è anche quello in cui viviamo oggi, le cose non sono poi tanto cambiate ma almeno abbiamo la speranza di credere in un futuro diverso e lottiamo affinché questo futuro possa diventare presente.
8 Marzo per me vuol dire festa della forza della donna, pensateci bene mie care donzelle, noi nasciamo geneticamente dotate di pazienza perché prima o poi dovremmo essere in grado di sopportare e/o subire il dolore.
Se veniamo alla luce sotto una buona stella e la nostra vita scorre senza intoppi per i primi 11/12 anni ci ritroviamo quell'età a fare i conti con il nostro primo vero problema, il signor ciclo (cosa non da ridere). Ogni mese, almeno per 5/6 giorni siamo nevrotiche (a voi maschietti piace chiamarci isteriche, io vi farei provare il mestruo almeno una volta nella vita e poi ne potremmo parlare), depresse perché ci gonfiamo e sgonfiamo come palloncini. Poi arrivano le continue lotte con il nostro corpo, troppo magro, troppo grasso, troppo alto, troppo basso. Senza sminuire la ricrescita dei peli superflui che ci fa somigliare ai nostri avi, le scimmie per intenderci...per fortuna santa ceretta ci viene incontro.
Alla fine arriva il giorno in cui noi donne doniamo il nostro cuore, e non solo, alla persona che crediamo di amare follemente, quello che ci trasforma gli occhi a cuore, quello che le farfalle ce le fa uscire da tutti i buchi possibili tanto è elevato il numero e tutte nello stomaco non ci possono stare...quello che si prende la nostra verginità illudendoci con la parola amore/bene, ci gioca un pò e poi...tanti cari saluti e baci.
E noi, rimaniamo ferme, deluse e la colpa non è la sua (l'uomo non ha mai colpe)no, attenzione la colpa, mia cara amica donna, è la tua che eri consenziente. Si, perché nel mondo in cui viviamo, oggi 8/03/2015 ci sono ancore persone (ahimè donne comprese) che credono che se una ragazza va, ad esempio a ballare, osando un'abbigliamento tipo minigonne o cose attillate e incontra il BASTARDO di turno che si permette di violentarla...attenzione "eh, però lei poteva vestirsi diversamente. " oppure "vestita così, te la sei cercata".
Ma la nostra libertà dove sta? Perché tu uomo ti senti libero di toccarci il sedere in ufficio e di licenziarci se ti denunciamo...perché fra le mure domestiche tu bestia ti permetti di usarci come il tuo sacco da box...perché bastardo ti accosti fuori dalle scuole per molestare ragazzine...perché ci vedete come strumenti del vostro squallido piacere. Nonostante le lotte delle nostre bis bis bis nonne, il marcio continua a vivere.
E, allora, il mio augurio oggi va a quelle donne che nonostante le violenze subite riescono ad andare avanti e iniziare una vuova vita;
A quelle donne che lottano e affrontano i problemi con tenacia, con o senza una figura maschile al proprio fianco;
A quelle donne che crescono i propri figli da sole e sanno essere madre e padre nello stesso tempo;
A quelle donne, vedove, che riescono a sorridere;
A tutte le DONNE..bambine, ragazzine, madri, zie, amiche, sorelle, cognate, nonne...nate per vivere, ridere, amare ma soprattutto nate per essere AMATE E RISPETTATE...

Riflettete, se il miracolo della vita avviene in un corpo femminile bè, forse c'è la giusta spiegazione non solo scientifica...

Agente Bon


sabato 28 febbraio 2015

La rivincita dei gggiovani e dell'umiltà

Ce l'abbiamo fatta. Il miracolo sarà stato dovuto al "Padre Nostro" recitato alla finale dell'anno scorso (il momento più basso della televisione italiana prima dell'approdo di "Forte Forte Forte") o proprio per evitare il disastro e l'obbrobrio di far vincere una "suora", fatto sta che quest'anno "The Voice of Italy" 'sounds good'.



Ci sono volute tre edizioni ma se come si dice "il buongiorno si vede dal mattino", questa edizione potrebbe finalmente sfornare qualche bel talento ed essere paragonata alle super edizioni americane e inglesi. Certo non siamo proprio alla perfezione assoluta, ma l'inserimento del #teamFach che avevo paura potesse riaffondare ai livelli di Riccardo Cocciante ha invece portato una buona ventata di novità, soprattutto in Roby che batte il figlio 10 a 0.

Il caro vecchio buon Dj Francesco era meglio si fosse buttato solo alla conduzione perché né come cantante né come giudice mi spiace dirlo ma riesce a fare qualcosa di buono; anche perché il suo non stare al gioco delle battute di Ax o il fare commenti più vecchi dell'età anagrafica del padre non gli giovano.



Finito il momento negativo devo dire però che l'amalgama dei coach quest'anno quindi non è male in fondo, ma la cosa che stupisce finalmente in positivo è il livello altissimo dei concorrenti di quest'edizione, uno più bravo dell'altro e tutti giovanissimi. Raffaele Esposito, Giuseppe Boscaglia, Thomas Cheval, Alberto Slitti, Amelia Villano, Marianè De Santis, solo per fare alcuni nomi, o meglio quelli che mi hanno già colpito più di tutti, con età variabili tra i 17 e i 27/28 anni. Ma tra tutti quelli che anche non sono stati scelti non posso dire che il livello fosse basso; belle voci tutti più o meno ma magari da dover ancora curare e "domare" senza troppe svirgolate e/o scopiazzature di imitazione della voce (il sosia di Piero Pelù aveva veramente sbagliato programma...).



Da segnalare anche la partecipazione di Chiara Iezzi, ex bionda ed ex metà di Paola & Chiara, che alla bellezza di 41 anni (non dimostrati tra l'altro), si rimette in gioco con questa tipologia di programma. Sinceramente all'inizio quando la voce era circolata settimane fa, ero veramente scettico sulla sua partecipazione ma dopo aver visto la performance e l'umiltà con cui davvero si sta ributtando in pasto "alle critiche", l'ho molto rivalutata. Umiltà che si dice spesso, e giustamente, debba essere presente in chi è arrivato e a maggior ragione in chi non ha fatto quasi niente e bisogna dire che questa prima puntata ha dimostrato proprio questo da parte chi poteva aspirare a ben altro, dati i suoi anni di carriera, e da quella categoria denominata "gggiovani" spesso molto critica (a ragion veduta) che però qui ha mostrato quel lato vero, sano e genuino che anche noi gggiovani abbiamo (sì mi ci metto anche io, sorry).



Quindi quest'anno largo spazio finalmente al ritorno di un talent come si deve sulle reti Rai e a un'edizione che speriamo possa veramente portare fuori qualcuno che valga veramente a fior di dischi di platino anche nelle classifiche.


Agente Mat

lunedì 23 febbraio 2015

Katy Perry, la dolce gattina che ruggisce al Forum!

Bella e brava, non c'è che dire. Aggiungerei anche gnocchissima anche con alcuni costumi improponibili e che manco a carnevale, che però sono il marchio di fabbrica di Katy Perry fin dal 2008 quando è esplosa in tutto il mondo.




Sabato scorso c'è stata l'unica tappa italiana del suo Prismatic World Tour, che ha toccato la capitale della moda e della musica, Milano, in un Forum di Assago strapieno di persone di tutte le età, dai giovanissimi fino a 50enni con fasce della zuccherosa cantante di "California gurls".

Due ore di pure spettacolo pop con cambi continui di costumi dal vestito trasparente con led luminosi di "Roar" con il quale ha aperto la serata, al costume da gattona in "Hot 'n cold" fino al mantello brillantinato bianco per "By the Grace of God"; il tutto cantando perfettamente e ballando. E sì, perché posso nuovamente confermare, essendo il secondo concerto che vedo della Katy, che la ragazza ha veramente imparato a cantare e il ricordo delle stonature delle prime performance di anni fa è solo un vago e sbiadito ricordo.



Intrattenimento puro, come dovrebbe essere un grande spettacolo di pop music e che, spiace dirlo, solo gli stranieri sono in grado di fare, anche con poche strutture. Certo qui non si è badato a spese con un immenso cammello durante "Dark horse" (il cui video su youtube sta raggiungendo il miliardo di visualizzazioni) oppure una pioggia di palloncini e coriandoli durante la prima ripresa finale con "Birthday", ma mi chiedo cosa ci vorrebbe a far fare anche ai nostri cantanti la metà delle cose che organizzano questi artisti? Vabbè ma così entriamo in discussioni troppo lunghe.

La cover di "Vogue" e i divertenti siparietti, che ha realizzato con due fan saliti sul palco (uno dei quali le ha toccato le poppe e ha cercato di baciarla - mio commento personale "'cci sua") che hanno passato quei brevi momenti a selfare e riprendere tutto, hanno davvero reso una serata molto piacevole, nonostante fuori piovesse ininterrottamente dalla mattina.



In più ad aprire la serata c'è stata Charli XcX, direttamente da Tor Pignattara, zara come piace a noi e compagna sicuramente di bevute al #sanremoalcolico se l'avessero invitata, con una band tutta al femminile di cui faccio menzione particolare per la batterista con i codini biondi, uguale negli atteggiamenti ad Amanda Seyfried in "Mean girls", ma davvero molto brava.



Insomma il puro clima da gran festa di devasto del sabato sera è stato mantenuto con un ottimo bagaglio di musica puramente pop, luci e attrazioni che riuscivano ad ipnotizzare chiunque, senza il bisogno di dover passare a niente di eccessivo e fuori luogo.




Agente Mat

martedì 17 febbraio 2015

Sanremo 2015: resoconto di un Festival "pulito"

Questo è il termine che mi viene in mente pensando al Festival di Sanremo targato Carlo Conti, che giusto sette giorni prendeva il via con la sua prima puntata.



Un Festival senza scandali e polemiche che hanno dovuto alimentare le giornate precedenti al debutto né durante il suo svolgimento: i dieci milioni di telespettatori in media che ha avuto questa edizione si sono veramente sintonizzati per ascoltare e vedere i venti big in gara e poco importa se molti provenissero da un talent o addirittura fossero quasi sconosciuti (vedi sempre la mia amica Bianca Atzei). Grazie alla manciata di giovani artisti da Amici e X Factor, il pubblico di teen ha seguito con passione l'evento, così come il pubblico più agée tranquillizzato e coccolato dalla conduzione semplice, forse un po' asettica, ma molto radiofonica di Carlo Conti.

Alla fine è stata positiva anche la scelta delle vallette Emma e Arisa, all'inizio molto impacciate, che sono riuscite a far bene un mestiere che sicuramente non è la loro specialità e quindi se la sono cavata (nonostante gli abiti da suicido che le hanno avvolte durante le cinque serate). Ma la migliore e più sciolta nell'essere naturale nel ruolo di valletta è stata proprio quella Rocio a cui nessuno avrebbe dato una lira; quindi sarà pure arrivata lì perché fidanzata di Raoul Bova, ma alla fine ha dimostrato che qualcosa la sapeva fare.



Anche sulle canzoni Carlo Conti ha avuto ragione: se con il primo ascolto non erano entrate tutte nell'orecchio, come la tradizione del "sono solo canzonette" vorrebbe (eccezione per Nek), con gli ascolti successivi ne ho scoperte tante da un ritornello interessante che potranno fare bene davvero nelle radio ed essere canticchiate ancora nei prossimi mesi come quelle di Annalisa, Chiara, Irene Grandi, Anna Tatangelo, Malika Ayane, Dear Jack, Moreno e via così. Certo speravo che non vincesse Il Volo con "Grande amore" nella giornata di San Valentino per evitare una conclusione che più zuccherosa di così non si poteva, ma alla fine il popolo italiano è molto tradizionalista e vota sempre più per il caso (pietoso, drammatico, strano) che per la vera qualità, ma magari scriverò un post a parte per la questione.

Ospiti musicali internazionali e del nostro bel paese molto azzeccati e tutti con performance pazzesche dal bellissimo medley di Tizianone nazionale, alla sola chitarra e voce di Ed Sheeran, passando per l'energia degli Imagine Dragons e la carica di The Avener, per citarne alcuni. Ma in questo festival c'è stato qualcosa che non ha funzionato per niente, ovvero il capitolo COMICI.



Il momento che doveva alleggerire e rendere tutto più divertente si è rivelato un vero disastro, soprattutto nelle prime due puntate: decisione pessima di chiamare Alessandro Siani sopravvalutato e che non mi fa scucire una risata manco pagato, e Angelo Pintus, ancora più sopravvalutato del primo, che hanno fatto solo una figura pietosa con dei monologhi di una banalità imbarazzante: il primo che attaccava gli aspetti fisici di chi trovava a tiro e il secondo che faceva battute che forse giusto le sue giovanissime fan potevano cogliere. Si è cercato di risalire un pò con Luca & Paolo (per la centesima volta sul questo palco nell'arco di 4 anni) che se hanno iniziato davvero al limite con la canzone su tutti i morti e morituri, hanno recuperato poi con i due sketch.

Plauso invece da standing ovation per Virginia Raffaele, unica, incontrastata regina tra i comici di questa edizione; l'unica che ha fatto ridere con la sua bravura nell'imitazione di Ornella Vanoni e nel personaggio del call center. Tanto hanno fatto male i comici uomini precedenti che addirittura siamo arrivati a rivalutare Giorgio Panariello, comico che ride alle sue stesse battute e che per questo dovrebbe essere già radiato "dall'albo dei comici". Ma il vero plauso va ai Boiler con le loro divertentissime scenette dei giornalisti in conferenza stampa (e vi assicuro che nella realtà c'è anche di peggio!), i due ragazzi dello speed date e il mitico Rocco Tanica, a cui è stato dato troppo poco spazio in confronto a quegli pseudo comici invitati che era meglio se fossero rimasti a casa.



Insomma un Festival che è andato alla grande in ascolti e gradimento, anche se ora toccherà vedere quanto resisteranno le varie canzoni nelle classifiche; che è stato veloce nella sua conduzione e svolgimento tranne alcuni siparietti di ospiti inutili (vedi famiglia Anania, i due vecchiettini, il medico malato di Emergency e così via tutti quegli ospiti non "famosi" e che con la musica ci stanno come il cavolo a merenda); ma che difficilmente potrà ripetersi l'anno prossimo. Se, come credo, Carlo fosse una persona intelligente e furba, dovrebbe rinunciare ad un Conti-bis subito per l'anno prossimo, bruciando tutto quello che di bello ha realizzato in quest'edizione, ma lasciare passare qualche anno per poi, perché no, tornare nuovamente e diventare così il nuovo vero Baudo del Festivàl 2.0!


Agente Mat