Era ciò che tutti aspettavano e che io in primis volevo dopo che negli anni passati gli era stato soffiato più e più volte (in primis già per "Buon compleanno Mr. Grape" dove giovanissimo, prima del "Titanic" interpretò un giovane ragazzino con dei problemi mentali) e finalmente lottando con orsi, freddo e la follia narrativa di Inarritu (miglior regia per il secondo anno consecutivo) si è portato a casa la benedetta statuetta per miglior attore protagonista per la sua interpretazione in "The Revenant".
Un discorso impeccabile, emozionato con le lacrime probabilmente trattenute, che avrà provato spesso a casa in questi anni ringraziando proprio tutti compreso un altro grande regista che l'ha voluto spesso nei suoi film in passato a.k.a. Martin Scorsese.
Ma per gioire di questa serata ci sono altri due aspetti, uno dei quali farebbe capire a Leo, che se questa notte non fosse arrivato il riconoscimento ci sarebbe stato sicuramente tempo: ad 87 anni infatti Ennio Morricone porta a casa il suo PRIMO Oscar per la colonna sonora di "The eight hateful" di Tarantino. E qui l'orgoglio italiano si fa sentire prepotente così come lo stupore che fosse solo il primo; ero convintissimo avesse già vinto più volte e quindi, Academy, sei stata fortunata che altrimenti avresti avuto una battaglia ancora più forte da parte mia!
Anche per lui bellissima standing ovation con l'emozione palpabile del suo discorso semplice e sincero, tradotto in simultaneo da un altrettanto emozionatissimo figlio, e dedicato alla moglie.
Terzo momento di gioia è stato anche la vittoria di Mark Rylance e la sua straordinaria interpretazione in "Il ponte delle spie" per la regia di Steven Spielberg. Non l'avete visto? Correte a recuperare perché merita in maniera impressionante ed è stata una gioia vedere salire lui sul palco a ritirare la statuetta battendo quella faccia siliconata di Silvester Stallone che tutti volevano come vincitore: ma dite un po' vi siete ubriacati di brutto tutti quanti nelle ultime settimane da arrivare forse ad un coma etilico e sparare boiate?
Di boiate ne sono state sparate anche durante la serata con una noiosissima conduzione di Chris Rock che ci ha triturato per tre ore con il #boycottOscar, per nessuna candidatura ad attori o film dove ci fosse almeno un rappresentante di colore, e la sua insopportabile voce stridula di gola. Farei presente a tutti che non è solo perché sei di colore c'è l'obbligo che ogni anno ci sia almeno un candidato in lizza; dovrebbe andare per merito e non per appartenenza di colore della pelle, religione o sesso. Così come ho trovato fuori luogo il discorso di Sam Smith, vincitore per miglior canzone con "Writing's on the wall" per "Spectre", l'ultimo capitolo di 007, sul fatto che nessun omosessuale avesse vinto il premio. Ora anche qui dovrebbe essere valutata la tua arte, il tuo prodotto piuttosto che "con chi vai a letto"...
Oltre a tutto questo comunque vittoria anche per "Inside out" come miglior film d'animazione e miglior fotografia sempre a "The Revenant" (e vorrei vedere!) e una manciata di SEIEDICOSEI Oscar a "Mad Max" tra cui miglior costumi alla costumista salita a ritirare il premio come una gattara. Ora partirò un po' prevenuto con il fatto che non andrò mai a vedere il suddetto film perché non mi ispira per niente ma sei premi, seppur tecnici mi sembrano davvero troppi; sotto deve esserci sicuramente lo zampino della Caselli... (Oscar goes Sanremo).
Per le donne invece vincono Brie Larson per il ruolo da protagonista in "Room" e Alicia Vikander non protagonista in "The Danish girl" lasciando a bocca asciutta "Carol", e meno male visto l'imbarazzante "film" realizzato, insopportabilmente inguardabile. Il miglior film dell'anno invece è "Il caso spotlight" che si aggiudica anche la miglior sceneggiatura originale, mentre per la non originale trionfa "La grande scommessa".
Questo più o meno in breve quello che è successo in questa lunga nottata dove l'unica cosa da salvare dello show è stato il montaggio delle nominations realizzato sottolineando proprio l'aspetto che andavano a premiare (solo effetti sonori per il sonoro, stralci di copione per la sceneggiatura...) e quindi proporrei l'anno prossimo di richiamare a gran voce Ellen DeGeneres, oppure per mantenere il total black, Carlo Conti.
Agente Mat