Fiorella Mannoia è sicuramente il grande nome di questa edizione del Festival e direi anche evviva! Si vociferava di lei già in quel di settembre, ma sembrava impossibile che un'artista del suo calibro potesse partecipare e invece l'annuncio di uno splendido brano scritto dalla giovane e talentuosa Amara, tanto annunciato per l'uscita del suo ultimo album "Combattente" e poi misteriosamente scomparso dalla tracklist finale hanno fatto aumentare i sospetti fino al fatidico annuncio. Fiorella sarà in gara con "Che sia benedetta" scritta da Amara.
Sono più che contento, in quanto apprezzo moltissimo la Mannoia che ha regalato delle canzoni straordinarie con le sue interpretazioni, tra tutte "Sally" e "Quello che le donne non dicono", ma anche perché un'artista del suo calibro che si "ributta" in una sfidak/gara con la sua storia merita solo chapeau. Non me ne vogliano gli altri Big in gara, ma io me la prendo un po' con quei grandi e fantastici nomi che ormai, più che arrivati, snobbano in parte il Festival o meglio la sua gara. E parlo, col cuore dolente, di gente tipo di Elisa, Giorgia o Tiziano Ferro (gli ultimi due tra l'altro superospiti) che forse per paura di sporcarsi le mani al televoto con le nuove generazioni di cantanti preferiscono stare in una comfort zone.
Quindi vivaddio, ma io sono assolutamente pro alla partecipazione di Fiorella Mannoia al 67º Festival di Sanremo, nella speranza che sia di monito per tanti altri grandi nomi per le prossime edizioni: un'artista che non si piega alle leggi di mercato, come detto qualche mese fa da qualche giornalista forse in un momento insolito di nervosismo da cambio di stagione (che non c'è), ma una grande artista che sperimenta, prova e gioca con le sette note e perché no, anche con i giovani talent, come fece già anni fa con l'allora emergente Noemi.
Agente Mat
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