Tutto inizia con l'arrivo dei soliti 5 o 6 camion della Rai che occupano un'intera corsia per due mesi. Poco importa se la corsia occupata si trova in pieno centro e se la sera grazie a loro ci sono code infinite per tornare a casa...questo fa parte del gioco. A Sanremo si vive davvero una settimana l'anno quindi perbaccolina un pó di caos possiamo anche sopportarlo.
Dopo i camion di mamma Rai arrivano le flotte di tecnici con tanto di pass al collo, eh si perchè quello che fino a dicembre era stato un banalissimo cinema con tanto di bar all'interno dove passare le tue ore gustando un piacevole caffè in compagnia di amici, si trasforma nel tempio della musica italiana. L'Ariston, uguale da anni, stesse vetrate, stesse persone all'interno, (perchè cambiare aspetto anche solo di un pochino evidentemente costa troppo...e qui mi fermo...ci sarà modo di ripercorrere la strada dei costi di affitto del suddetto teatro in un secondo momento). L'Ariston diventa impenetrabile, senza pass al collo non vai da nessuna parte e fate attenzione non ne esiste di un solo tipo (solo i capi supremi hanno quello per muoversi liberamente ovunque), c'è quello per andare in sala stampa, c'è quello che permette di entrare in sala durante le prove, quello per i fotografi, quello per i tecnici, quello per le maschere e altrettanti di cui noi poveri esseri umani ignoriamo l'esistenza.
Nel frattempo in giro per le vie di Sanremo fra un parente e un amico, fra le solite facce magari ti spunta il Vessicchio nazionale che non ti aspetti, perchè il bello viene in questo mese. Gli artisti girano indisturbati perchè tanto nessuno se li fila, o meglio nessuno è ancora pronto ad incontrarli, possono fare i vip inarrivabili dal 10 al 14 febbraio; la popolazione sanremese (quella che rimane perchè la maggior parte dei giovani è scappata per trovare vita altrove) è pronta a sfoderare le solite critiche annuali del tipo "il festival porta solo caos", "non c'è turismo" (e, qui, vorrei dire che il turismo c'è, solo che non siamo capaci a tenercelo stretto...provate ad entrare in un qualsiasi negozio del centro...se vi dicono buongiorno è già tanto. Per non parlare di quei negozi dove la chiusura è alle 19:30 ma i commessi per loro sicurezza ti trattano male e ti avvertono mezz'ora prima che stanno per levare le tende), "ma questa gente da dove arriva?"..."non ci si può muovere!!" e bla bla bla...
Sanremo è Sanremo una volta l'anno e forse è meglio cosí perchè in tanti non reggerebbero lo stress...
E questo è solo l'inizio...
To be continued
Agente Bon
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